mercoledì 9 giugno 2010

Moratti deferito per Milito-Motta


MILANO, 9 giugno 2010 - Massimo Moratti deferito, Inter e Genoa al processo sportivo. Sono le decisioni del Procuratore federale Stefano Palazzi in merito all'acquisto di Thiago Motta e Milito. La decisione arriva con un anno di ritardo dai fatti, il dossier era alla Procura federale da qualche mese. La questione è legata all'inibizione di Enrico Preziosi, presidente del Genoa: Massimo Moratti non avrebbe potuto trattare con lui l'acquisto dei due giocatori.
l'affare contestato — Preziosi era inibito per 5 anni dal 27 maggio del 2005, con proposta di radiazione ancora pendente. A fine maggio 2009, quindi, la "squalifica" era ancora attiva, e impediva al numero uno rossoblù di trattare alcun titpo di trasferimento. Ma proprio Preziosi raccontò in tv e poi confermò alla Procura come si svolsero le trattative per il passagggio di Milito e Motta all'Inter: "Ho visto Moratti a colazione, abbiamo raggiunto un accordo sulla valutazione dei due calciatori e ci siamo stretti la mano. Tra di noi c'è molta simpatia e nel futuro potrebbero esserci altre collaborazioni". Una ricostruzione smentita dai vertici nerazzurri. Il presidente nerazzurro avrebbe detto in Procura di essere stato avvertito da Preziosi dell'inibizione e che quindi non parlarono di mercato. Ma la smentata non pare aver convinto Palazzi, che ha rinviato a giudizio anche l'Inter per responsabilità diretta, e il Genoa per responsabilità oggettiva.
possibili conseguenze — Ora, secondo una intepretazione letterale della norma federale, i contratti di Diego Milito e Thiago Motta non sarebbero validi, in caso di accordo raggiunto con un soggetto inibito. Difficile ipotizzare però quali potrebbero essere le conseguenze di un processo sportivo. L'opzione più probabile sembra quella di una squalifica di Massimo Moratti, meno credibili penalizzazioni e annullamento dei contratti. In casa interista comunque non paiono troppo preoccupati, ma solo infastiditi. "Non ho ricevuto nulla, quando riceverò vedrò di cosa di tratta", le parole di Moratti, mentre dalla società fanno sapere: "Ci difenderemo come al solito".


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