lunedì 31 maggio 2010

Gigi Buffon

La UEFA lo ha premiato con il titolo di miglior portiere e, unico caso tra i giocatori del suo ruolo, miglior giocatore dell'edizione 2002-2003 della Champions League. Nel 2007, per la quarta volta dopo il 2003, 2004 e 2006, è stato considerato il miglior estremo difensore in attività dall'IFFHS, organismo che si occupa delle statistiche riguardanti la storia del calcio, che gli ha assegnato nuovamente il premio di "Portiere dell'anno". Il 19 gennaio 2009, sempre l'IFFHS lo ha incoronato miglior portiere della storia (prendendo però in considerazione soltanto le stagioni dal 1987 al 2008) Esattamente l'anno dopo nello stesso giorno viene premiato nuovamente dall'IFFHS che lo incorona ancora una volta miglior portiere della storia (prendendo però in considerazione soltanto le stagioni dal 1987 al 2009). Campione del mondo nel 2006, da assoluto protagonista, e secondo nella classifica del Pallone d'oro, del medesimo anno, vinto dal compagno di club e di nazionale Fabio Cannavaro. E' sicuramente raro considerare un portiere come stella di una squadra, ma Gigi Buffon rappresenta l'eccezione. Con le sue parate si è sempre rivelato fondamentale, a volte più di un'attaccante, e di certo non è eresia accostarlo, per decisività, a gente come Messi o Ronaldo. Nonostante la nazionale italiana (girone con Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda) non sia la candidata numero 1 per la vittoria finale, di certo Gigi rappresenterà uno scoglio, l'ultimo baluardo da superare, e pochi ne avranno la soddisfazione.

Lionel Messi

Il MESSIa!!! Cosa bisogna dire di questo straordinario giocatore?Lionel, di lontane origini italiane, è il Dio del calcio, e come tale, non può non essere il giocatore più atteso della competizione mondiale. Di soli 23 (a giugno), è da tempo considerato l'erede di Diego Armando Maradona, e proprio per questo proverà a trascinare l'Argentina alla vittoria finale, come fece Diego nell'estate del 1986, quando il fenomeno del Barca non era neppure nato. Nonostante la sua giovane età Messi ha già vinto tutto. Ha centrato il "triplete" con la maglia del Barca nel 2009. Ha conquistato nel 2009 il Fifa World Player, il Pallone d'oro, oltre ad essere stato miglior attaccante e miglior giocatore della Champion's '09. È uno dei sei calciatori che hanno segnato una quaterna in una sola partita di Champions League, ma è il primo ad averlo fatto nella fase ad eliminazione diretta. Nonostante questi risultati, nonostante sia considerato il player più forte del mondo, non ha mai avuto particolarmente fortuna con la nazionale, e non di rado è stato, dai suoi connazionali, fortemente criticato. Inserita in un girone tutto sommato abbordabile, con Grecia, Corea del Sud, e Nigeria, l'Argentina proverà la grande cavalcata, con Leo che proverà ad emulare le gesta del suo illustre predecessore, che scherzi del destino siederà sulla panchina dell'albiceleste. Un duo che potrà fare la historia della seleccion.

domenica 30 maggio 2010

cristiano ronaldo

Pallone d'0ro, Fifa world Player, Scarpa d'oro del 2008, secondo classificato al pallone d'oro 2007 e 2009, mister 94 milioni, l'acquisto più oneroso della storia del calcio. Che dire di più. Lui è Cristiano Ronaldo, il fenomeno della nazionale portoghese e del Real Madrid. Passato alla corte di Florentino Perez nel settembre scorso, è reduce da una stagione fallimentare con il club, nonostante i suoi 32 gol in 33 partite. E' stato, sicuramente l'unico a salvarsi nell'ex squadra di Pellegrino, e avrà sicuramente grande voglia di rivalsa. Quale migliore occasione di un campionato mondiale? Cristiano ha voglia di vincere, per far entrare i lusitani nella storia. Mai nella loro storia i portoghesi hanno conquistato la coppa del mondo, neanche ai tempi d'oro della perla nera Eusebio. Ma per Cristiano Ronaldo non ci sono limiti, per lui l'unico imperativo è vincere, ma non sarà facile. Inserito in un girone di ferro con Brasile, Costa d'Avorio e Corea del Nord, i portoghesi, con Ronaldo in testa, faranno sicuramente parlare. Per ora gustiamoci Cristiano Ronaldo in azione.

Lezione 7: comunicazione politica


La comunicazione politica fa da spartiacque tra comunicazione istituzionale e comunicazione di prodotto. È un campo in continua evoluzione. Cos’è la comunicazione politica? Si può rispondere in molti modi. La ricerca di un risultato che è il consenso. Significa rappresentante della polis. La comunicazione politica ha bisogno di intermediari, a differenza di quella di prodotto, che è prettamente di marketing. Per comunicazione politica si intende un ragionamento, un coinvolgimento che, rispetto al marketing di politica, non è strettamente connesso alla parola. Il marketing può appassionare perché presenta una forte componente emozionale.
La comunicazione politica si può fare in molti modi rifuggendo dalle tecniche dello slogan a effetto. I canoni comunicativi della politica sono uguali per tutti gli schieramenti, cioè le regole di base sono uguali per tutti. Il mondo del giornalismo dipende dalla politica, ma è anche vero il contrario, cioè che la politica dipende dal giornalismo.
Obama è un discreto comunicatore, anche se abbastanza ripetitivo. Ciò che c’interessa è, però, il sistema di comunicazione che lo circonda. Questo sistema non l’ha avuto solo Obama, bensì tutti i suoi predecessori, da George W. Bush a Clinton, da George Bush senior fino a Kennedy. Uno dei primi grandi comunicatori fu Charles De Gaulle, generale che prese parte a entrambe le guerre mondiali, poi politico, divenne presidente della quinta Repubblica francese. I militari sanno fare comunicazione in maniera perfetta. Ogni forza armata ha i suoi addetti stampa, o più in generale posseggono tutti un grande assetto comunicativo. La competenza comunicativa è comunque una competenza già propria degli antichi greci, dei filosofi, dei matematici. Anche la comunicazione vaticana, per usare un gioco di parole, è divina.
Per avere consenso, essere eletti, bisogna essere leader, e per essere leader bisogna essere innovativi. Bisogna, quindi, avere un’organizzazione. In America, in particolare negli Stati Uniti, tale organizzazione è molto complessa, ma allo stesso tempo molto lineare, che ha avuto grande stabilità nel tempo, è un vero modello. Obama, nonostante possa sembrare strano, non è stato il primo a vincere grazie alla comunicazione di Internet. Prima di lui le ha vinte Bush, che a tutti gli effetti è “più pioniere di Obama” per ciò che concerne la comunicazione in internet. Più che il leader conta l’assetto organizzativo, tant’è che nonostante i cambi di gabinetto questi professionisti della comunicazione restano al loro posto anche dopo i nuovi insediamenti.
Chi sono questi professionisti della comunicazione?
· Consiglieri
· Comunicatori
· Attivisti
· Analisti
· Tecnici informatici/spie
Per vincere, in un duello elettorale, è necessario demolire l’avversario, e per far ciò è necessario studiare quest’ultimo, avere informazioni, viaggiare all’interno dei documenti. Per far ciò Internet non è per niente male. Attaccare l’avversario significa non rispettare mai le regole della comunicazione, essere feroce, ma mai trasgredire la legge.
DRUDGEREPORT: fu il blog che per primo tirò fuori la notizia del flirt tra Clinton e Monica Lewinsky, ma ciò avvenne sulla base di prove. Si può essere fuori dagli schemi, ma solo se si è documentati. Obama ha utilizzato al meglio la sua squadra, ha assunto l’ex general manager di Google ad esempio. Con lui lavorano 160 persone e si occupano solo della comunicazione del presidente. Ci sono, poi, una decina di web voice. Gli elementi della rete permettono di sbagliare il meno possibile le strategie politiche. La bravura di Obama è stata di puntare sulla comunicazione anche dopo l’elezione, puntando soprattutto sul coinvolgimento sia prima che dopo l’elezione appunto.
L’Italia rappresenta l’opposto degli USA, per mancanza di cultura, ma soprattutto per mancanza di figure professionali, non ci sono analisti, WEB voice, Surfer. Non bastano solo gli informatici, non bastano solo delle teste logiche, statistiche, ma bisogna avere qualcosa in più, quel qualcosa in più che danno i comunicatori, gli analisti. L’Italia non è matura tecnologicamente.
Sarkozy ha usato benissimo le tecnologie per vincere, ma non le ha usate per il seguito. In Gran Bretagna, invece, ha vinto David Cameron. È abbastanza normale che il potere faccia scendere il consenso, e porta spesso ad un’alternanza di rappresentanze. Dopo Blair e i laburisti, e le sue discutibili scelte di entrare in guerra, con tutte le conseguenze che ciò comporta, non ultimo i problemi economici, hanno vinto i conservatori, anche perché Brown non creava empatia, non suscitava emozione tra gli elettori. Seppure hanno vinto i conservatori, in realtà non hanno vinto, per un abile gioco comunicativo di Clegg. Il primo ministro, durante la campagna elettorale ha ecceduto nelle presenze televisive. Clegg, del piccolo partito dei liberali, ha in un certo senso emulato l’avversario, facendo le stesse cose, gli stava addosso, e mentre Cameron iniziava a stufare la gente, Clegg, al contrario, riceveva consenso, facendo un rush finale perfetto, riuscendo a spostare molti voti, utili a farlo diventare vice-premier, non consentendo a Cameroon di avere la maggioranza assoluta.
In Italia si idealizza molto la linea statunitense, soprattutto nel centro-sinistra. Nel nostro paese, la comunicazione politica è necessariamente vincente solo se coltivata, come nel caso di Obama, e non come Sarkozy. La comunicazione del centro-destra è migliore perché più codificabile. Utilizzare parole chiavi, codici, appropriarsi di alcuni termini ti porta praticamente a vincere. Il messaggio chiaro vince. Al contrario di quanto credono in molti, nella sinistra in primis, c’è sempre meno spazio per la politica, per cui è fondamentale che il messaggio sia penetrante, chiaro. La ripetizione dei messaggi deve essere sempre un crescendo. In Italia, come si diceva, mancano soprattutto le figure professionali che sappiano fare i comunicatori.
Portavoce: la Casabianca ha una dozzina di portavoce. Portano in modo assolutamente referenziale il pensiero del leader, di una persona, di un’azienda, ha una delega. Può essere considerato un elemento di filtro, che permette di avvicinarsi alla questione, ma non di considerarla al 100%.
PDL: il portavoce è Capezzone
IDV: quasi sempre parla DiPietro
UDC: quasi sempre Casini
PD: parlano praticamente tutti
Chi comunica meglio, in Italia, è la Lega, perché in molti parlano per conto di Bossi, che per ovvi motivi è impossibilitato a comunicare.
Spindoctor: consiglieri strategici che osservano la strategia, analizzano i commenti, cercano di capire dove intervenire, fanno delle immagini della comunicazione il centro delle loro attività. È un mestiere dove la comunicazione è centralissima
Staff di comunicazione: formato da ex giornalisti che fanno, ora, parte degli uffici stampa. Mantengono i rapporti con i mezzi di comunicazione.
Tutto ciò che è tradizionale può saltare con le nuove tecnologie. Se ho un sito non ho bisogno di mediazione, ma sono io che parlo direttamente con il cittadino, e questo può parlare con me.

Lezione 6

Poiché non sono stato presente alla lezione, ricopio gli appunti dal blog di Manuela Ruzzi.

Il giornalismo sta affrontando un periodo particolare, la tecnologia odierna utilizza sempre più le regole e le tecniche del giornalismo, esso è per assioma "libera critica" e "ricerca delle fonti". Oggi paradossalmente è più apprezzato un comunicatore, di una figura professionale quale il giornalista, poiché più libero e meno soggetto a condizionamenti.
Importante è definire la differenza tra INFORMARE e COMUNICARE, la prima mira ad offrire informazioni indipendenti dall'interesse dell'autore, la seconda invece, riguarda la diffusione di messaggi di interesse diretto e specifico da parte di chi li produce.
Che cos'è la Comunicazione Istituzionale?
Essa riguarda l'identità di una realtà, non è solo vincolata alla diffusione di valori e al risultato economico, ma rappresenta tutto ciò che identifica l'immagine di un'azienda, ha un valore sociale, di progresso, di rispetto della trasparenza, e aumenta la qualità commerciale di un'attività di profitto. Essa può essere sia pubblica che privata e mira a un ritorno di consenso, piuttosto che di denaro, obiettivo invece della Comunicazione di Prodotto. Questi due tipi di comunicazione sono spesso confusi ed erroneamente associati, a causa di cattiva professionalità, mancanza di regole, opportunismo, confusione del sistema della comunicazione. Il vero distinguo è la trasparenza e la correttezza. Il privilegio del Web è appunto rappresentato dalla tracciabilità di ciò che ha fatto e dai feedback di ritorno che sono immediati, rispetto all'opacità degli altri mezzi di comunicazione come Radio, Carta e TV, che aldilà del fattore tempo non permettono l'interazione e la possibilità di ribattere in tempo reale, sono unidirezionali. Altre forme di Comunicazione Istituzionale riguardano la pubblicità, i comunicati stampa, che online non necessitano di mediazione.
I comunicatori operano per una committenza, pubblica o privata, con l'obiettivo di raggiungere un risultato positivo per quella realtà grazie al proprio lavoro. La comunicazione privata istituzionale si avvicina molto a quella di prodotto, ma a differenza di quella cerca sempre di mantere alti i valori del BRAND, cosa che va invece evitata nella comunicazione pubblica. Il brand è il marchio, il messaggio politico, il leader, lo slogan, il prodotto di successo. Il brand isituzionale può essere una singola persona o una realtà multipla (comuni, Coca-Cola, mela Apple, baffo Nike, ecc.) entrambi hanno una loro storia, sono conoscitivi di per sé e non necessitano di una didascalia che li accompagni, sono comunicazione pura. Il valore da trasmettere è il valore da vendere che può essere economico, personale, di condivisione o di consenso.
La comunicazione sul web dà molto e chiede molto: chi fa comunicazione istituzionale deve essere disponibile a rendere pubblico in modo chiaro il messaggio che intende promuovere. Il messaggio deve essere breve per agganciare l'utente, per questo si usano gli script, ovvero frasi che puntano sull'efficacia, mirano a bloccare e fidelizzare sfruttando le profilature degli utenti a cui si rivolgono. La comunicazione attraverso gli script può essere vocale o scritta e cambia in base al tipo di utenza da intercettare.
La comunicazione istituzionale attraverso il web è più allargata e magniloquente ma sempre trasparente e immediatamente verificabile.
La comunicazione istituzionale pubblica, vicecersa, vuole mettere a disposizione della collettività una serie di informazioni, servizi e strumenti, senza che questo debba per forza generare un rapporto di "do ut des". Non ricerca un guadagno, ma offre un servizio (mentre quella politica è orientata verso la ricerca di un consenso). Sulla Rete essa deve possedere alcuni caratteri fondamentali: usabilità, accessibilità, interattività e trasparenza. L'usabilità è la facilità di accesso, la presenza di sezioni logiche e ben accessibili, la mappa del sito, che serve per capire la filosofia che ne sta alla base, è quell'albero che permette all'utente di arrivare ovunque all'interno di esso. Sulla base della mappa si costruisce il contenuto.

Alcuni esempi:

Camera dei deputati: tutte le comunicazioni sono brevi, ripetute più volte, redatte in forma giornalistica in modo da agevolare il copia-incolla dei siti di informazione. Nonostante sia tra i migliori siti istituzionali italiani, presenta una costruzione errata nella mappa.

Governo spagnolo: possiede al suo interno una mappa logica, ovvero un ottimo albero di navigazione. Presenta notizie in quantità come fosse un giornale, senza fronzoli e senza servirsi di altri media dato che è il governo stesso a fornire tutte le informazioni, corredate da una buona multimedialità (video, audio, immagini scaricabili).

Governo francese: è immaginifico, offre bellissime immagini accompagnate da pochissimo testo, è bello ma difficile, offre sensazioni ed è particolare per la possibilità di interazione col cittadino.

Governo inglese: sembra un giornale online, offre numerosi servizi, ad esempio la possibilità di scaricare applicazioni per Iphone, in esso vi è una sezione dedicata ai bambini. A guardarlo non si direbbe che sia un sito istituzionale.

Governo italiano: offre documentazioni e non messaggi, è fisso, freddo come deve essere un sito istituzionale, manca la possibilità di interazione ed è poco attrattivo.

Governo americano: è "oltre" rispetto agli altri, contiene tutto, anche errori, fa vera comunicazione politica piuttosto che istituzionale. Al suo interno vi sono blog e servizi, realizzati col supporto di una regia, che raccontano in 6 minuti ciò che è accaduto durante la settimana. La sua costruzione riflette la frenesia che c'è in esso affrontata con tanta serenità.

giovedì 27 maggio 2010

Didier Drogba

Mancano davvero pochi giorni ai Campionati Mondiali di Calcio che si disputeranno in Sudafrica. Inauguro oggi una nuova rubrica, intitolata le "Stelle del Mondiale". Vi presenterò i giocatori più attesi, quelli che potranno e dovranno fare la differenza nelle loro squadre. Il primo campione che voglio presentarvi, in onore del fatto che i campionati si giocano in Africa, è Didier Drogba, stella del Chelsea di Carlo Ancelotti, campione d'Inghilterra, e della Costa d'Avorio di Sven Goran Eriksson, vecchia conoscenza del calcio italiano. Didier avrà un compito non facile, in un girone, quello G, che comprende squadre del valore del Brasile, e del Portogallo di Cristiano Ronaldo, oltre che la cenerentola Corea del Nord, ma l'ivoriano ci ha già dimostrato in più di qualche circostanza che per lui "nothing is impossible". In attesa delle sue performance in Sudafrica godiamoci alcune sue perle.

martedì 25 maggio 2010

Calciopoli 2: in aula Mancini


Con l'attesa testimonianza di Roberto Mancini, attuale allenatore del Manchester City, è ripresa al tribunale di Napoli il processo penale di Calciopoli. Chiamato in aula dai pm Narducci e Capuano, l'ex allenatore dell'Inter, dovrebbe confermare le sue impressioni - già espresse 4 anni fa agli investigatori e alla giustizia sportiva - dell'esistenza di un sistema-Moggi. Per l'accusa la sua testimonianza è importante, più di quella di Ancelotti.
Dopo quella di Mancini inzierà la teoria di testimoni presentati prima dalle parti civili, poi dalle difese, a cominciare da quella dell'ex designatore Pairetto. Per l'elenco - lunghissimo - presentato dai legali di Moggi, tuttavia, occorrerà attendere settembre. Un mese prima, invece, dovrebbero cominciare, compatibilmente con ferie e impegni di lavoro, gli interrogatori del procuratore sportivo Palazzi nell'ambito dell'inchiesta aperta qualche settimana fa dalla federcalcio. Solo alla fine di luglio, infatti, la giustizia sportiva riceverà dal perito del tribunale la trascrizione delle nuove intercettazioni che hanno caratterizzato l'iter processuale a Napoli e costretto la giustizia sportiva a riaprire la dolorosa pagina relativa al più grande scandalo della storia del nostro pallone. In ballo l'ormai celebre scudetto del 2006 assegnato - malgrado discutibile smentite - dall'allora commissario straordinario della Figc guido rossi alla società nerazzurra.
Da sportmediaset.it

domenica 16 maggio 2010

Lezione 5

A Torino si è dibattuto sul tema dell'editoria su Internet, in particolare sulla possibilità che l'accesso ai contenuti editoriali fruibili in rete divengano a pagamento. Internet, secondo alcuni, è per definizione gratuito. Un dibattito che si è dipanato lungo gli ultimi 2 anni, in coincidenza con la crisi che ha fatto aumentare i debiti. Proprio per questo, gli editori stanno cercando un modo per correre al riparo. Sempre di più l'accesso a pagamento ai contenuti appare l'unica soluzione adottabile. Attualmente, per la maggior parte, siamo ancora fermi alla gratuità, per quanto riguarda però la fruizione tramite PC. Altri supporti, invece, come possono essere ad esempio gli smartphones, offrono già alcuni contenuti a pagamento. Ciò sarà sempre più un crescendo. I gruppi editoriali, infatti, saranni sempre più pronti ad offrire contenuti a pagamento sui nuovi supporti(ad es. per l'Ipad).


IPad: tablet della Apple, grande capacità, grande qualità di immagini. Portarsi dietro un Ipad è come portarsi dietro un PC, un telefono, una televisione, una biblioteca.


Apple ha stabilito per chi volesse usufruire di contenuti su i suoi supporti dei prezzi da pagare.


I giornali sono in continua diminuizione di copie vendute, e per ovviare a questa situzione, ci si trova costretti a far pagare qualcosa per pareggiare almeno il conto, che altrimenti sarebbe perpetuamente in rosso. Internet ha quindi messo in crisi l'editoria. Tutto ciò che è tattile, è materiale, viene messo in crisi dal Web. Ancora per poco tutto sarà gratuito. Mi riferisco soprattutto alle news dei giornali online.


VAS: servizi valore aggiunto


Il dibattito è molto acceso. Molti sono a favore della gratuità, soprattutto dal punto di vista filosofico perché lo spazio è gratuito, così come il tempo, e il WEB è la combinazione di queste due componenti. Da un punto di vista editoriale ciò è un suicidio. I primi a sbagliare sono stati proprio gli editori, perché quando si è partiti con la costruzione del WEB vi era una corsa al massacro per chi riusciva ad ottenere più accessi, e quindi gli editori, non capendo il rischio che si celava, sono stati fin troppo generosi.


GOOGLE: è una multinazionale che offre servizi attraverso e per Internet. Questi servizi, inoltre, non sono gratuiti, anzi, google li fa pagare, e anche a caro prezzo.

Indicizzazione: significa leggere in trasparenza. Uno dei servizi che offre Google, mediante alcune aziende, è l'abbreviazione dell'URL. Ciò consente un'indicizzazione più veloce, cosi come l'uso dei tag, che, appunto, favoriscono l'indicizzazione. Più tag uguali danno maggior possibilità di essere visibili.

Google non è solo motore di ricerca, ha ad esempio un servizio ebook. A volte troviamo dei libri che hanno perso il diritto d'autore, altre volte libri che non lo hanno perso, e spesso capita che i diritti non vengono neanche pagati.



DIRITTO D'AUTORE: la violazione del copyright è stato sempre duramente punito, a livello artistico o industriale che sia. Nella rete non ci si trova mai di fronte a una linea di confine, dove si può realmente capire chi e dove si viola. Ma soprattutto manca una legge che si pronunci a tal proposito. Basti pensare a tutte le infrazioni che commettiamo quando scarichiamo musica, film, ecc. Ultimamente anche il giornalismo è vittima di violazione di copyright. Abbiamo visto non solo spacci di agenzie letteralmente copiati, ma veri e propri articoli copiati, e peggio ancora vengono fatte circolare rassegne stampe. Basti vedere il sito della camera dei deputati che dalle 9 del mattino mostra gratuitamente tutte le prime pagine dei giornali, nonostante ciò sia illegale. Ciò dimostra come il controllo del copyright sia del tutto fuori controllo online.

Copyleft: Corrispondente inverso del copyright. Il copyleft è a favore della gratuità.

I copyright sono differenti da paese a paese. Il diritto alla privacy è importante sul web per quanto riguarda le profilature, c'è un problema di tracciabilità, si possono cioè venire a conoscere gli autori. Ledere la privacy può essere estremamente pericoloso anche sul WEB o sui social network.

IPTV: non troppo diffuso in Italia, ma probabilmente gli editori stanno investendo per il futuro, e nel futuro probabilmente ci sarà molto spazio , anche se è un pò prematuro parlarne.

venerdì 14 maggio 2010

Lezione 4

La lezione di venerdi scorso è stata tenuta dal prof Paolo Ferrandi, che ha sostituito il nostro prof. Alfonso, che per motivi di lavoro non è potuto essere presente. Il Prof Ferrandi è, oltre che professore di Teoria e Tecniche del Linguaggio Giornalistico presso la nostra Università, vice-caporedattore della Gazzetta di Parma. Purtroppo per motivi di studio non sono potuto essere presente alla lezione. Riporto qui i punti chiave della lezione da me ripresi dal Blog del sempre puntualissimo e precisissimo Alessandro Zanelli (Il tempio della Vergine):

1) In presenza di eventi 'speciali' (ad esempio una turnata elettorale) i giornali 'di carta' non possono assolutamente competere con i siti di news 24h. Di contro, tuttavia, questi ultimi molte volte sono presi dall'ansia della notizia, rischiando quindi di far circolare informazioni 'gonfiate' (o peggio false) solo per non aver potuto attendere una verifica delle fonti
2) Lo sviluppo tecnologico è impetuoso, ma le innovazioni non partono mai dal centro bensì dalle estremità della Rete
3) Internet: E' considerato dagli utenti un distributore globale 'free', per cui essi non accettano volentieri limitazioni e pagamenti
4) Giornali online:
- News & Observer (1° al mondo)
- Omogeneizzazione dei contenuti (dovuta all'eccessivo affidamento alle fonti d'agenzia e alla scelta di puntare più o meno sempre sulle stesse tematiche)
- Omogeneizzazione del modo di presentare i contenuti (scelte di layout molto simili per molti siti)
- Non impongono pagamenti (eccetto i giornali 'finanziari') per non perdere 'pagine viste' e di conseguenza pubblicità. Ciò porta tuttavia la necessità di trovare nuove fonti di ricavo economico, più adatte al mezzo (visto che gli abbonamenti non funzionano e i banner disturbano e sono facilmente evitabili)
5) Giornali online italiani:
- Unione Sarda (1° in Italia)
- Poche risorse umane/economiche (ma carichi di lavoro e ritmi molto maggiori, che portano ai numerosi rischi di copia-incolla e informazioni errate)
- Modello di business incentrato sull'advertisement (si punta alle 'pagine viste', con ogni mezzo possibile, arrivando a far parlare di 'borsino morboso')
6) Giornali online locali:
- Le notizie sono importanti, ma fondamentale è riuscire a ricostruire intorno a sé la comunità locale (sito come 'social network locale')
- Possibilità di realizzare buoni prodotti anche con pochi mezzi
7) News aggregators: Siti che raccolgono e selezionano notizie da altri siti (e per questo sono molto criticati dai colleghi di questi ultimi)

lunedì 10 maggio 2010

300 VOLTE GRAZIE ALEX

La LEGGENDA della Juve

Juventus vs Real Madrid 3 1 Semifinale Champions League 2003

Una delle più belle partite della Juventus in Europa. Contro i "galacticos" del Real Madrid, gli uomini di Lippi tirano fuori una di quelle prestazioni che resteranno indelebili nella memoria di tutti i tifosi bianconeri. Con un favoloso 3 a 1, reti di Trezeguet, Del Piero e Nedved, ribaltano il 2 a 1 del Bernabeu, e accedono alla finalissima di Manchester

Chelsea 8-0 Wigan Athletic

Un esagerato Chelsea sconfigge 8 a 0 un Wigan con la testa già alle vacanze. A nulla serve la vittoria del Manchester United contro lo Stoke City. Per Ancelotti è il primo titolo nazionale in Inghilterra.

martedì 4 maggio 2010

Dati audipress

Audipress Srl è una società che ha per oggetto (art. 2 dello Statuto) la realizzazione oggettiva ed imparziale, anche con funzioni di committenza ai sensi della disciplina prevista in materia di appalto, di indagini collettive di tipo quantitativo e qualitativo sulla lettura dei giornali quotidiani e periodici e su ogni dato relativo alle caratteristiche della lettura e dei lettori, ivi comprese tutte quelle caratteristiche comportamentali utili a meglio configurare questi lettori quali destinatari della comunicazione pubblicitaria.



Segue il link che indirizza direttamente al sito audipress, dove sono consultabili e scaricabili i nuovi dati auditel sulla lettura dei quotidiani e dei periodici in Italia:



http://www.audipress.it/

domenica 2 maggio 2010

Lezione 3

La logica di un giornale online é di non penalizzare la versione cartacea. E' una logica editoriale. Durante la crisi che ha investito le varie testate, c'è da dire che i giornali che ne hanno risentito di più sono quelli a carattere nazionale, piuttosto che quelli locali. Essendo questi ultimi più radicati sul territorio spingono il lettore ha comprare ugualmente la versione cartacea. La vicinanza, infatti, in questo caso fisico, è un news value, cioè un valore notizia, che attrae il lettore. Un altro fattore però spinge il lettore ha comprare un giornale a diffusione limitata. Queste testate, infatti, non hanno una versione online signifitiva, e ciò ovviamente va a vantaggio della copia cartacea.

adsnotizie.it fornisce periodicamente il numero di copie vendute e diffuse.

Le profilature dell'utente rappresentano una frontiera nuova nel marketing editoriale. Sono in pratica elementi, risultati, che permettono agli ai lavori di avere informazioni sull'utente: quanti accessi effettua su un determinato sito, quanto tempo vi resta, in che giorni accede, in che ore, etc. Ciò al contario della versione cartacea, di cui si possono conoscere, periodicamente, solamente i dati delle copie distribuite e di quelle vendute.

Google Analytics analizza i dati statistici riguardanti gli accessi.

Le statistiche possono essere fatte anche sul singolo articolo. Un modo interessante, inoltre, per capire cosa un utente possa pensare di un determinato articolo, è per esempio la firma dell'articolista corredata dalla mail, oppure la possibiltà di far commentare un articolo al lettore. Tutto ciò permette di capire l'opinione dell'utente nei confronti e del testo e del articolista. Poi, come detto, ci sono le statistiche, che sono ovviamente dati precisi, matematici, incontestabili. Un'interessante statistica può essere fatta attraverso i video, le immagini più viste. Si tratta della crossmultimedialità. Anche questo permette di capire alcune cose molto interessanti.

Per quanto riguarda i quotidiani online, repubblica.it è il giornale più visitato in assoluto. Ciò nonostante, da pochi giorni, ha cambiato faccia, proponendo un nuovo assetto (vd. approfondimento). Attualmente la redazione online di Repubblica è composta da 45 persone, tra giornalisti e tecnici, mentre il sito del Corriere della sera ne ha 20. Paradossalmente, oggi, il giornalista del WEB è considerato un giornalista di serie B. Quello che vediamo, in un quotidiano online, non è un articolo, ma una riproduzione di notizie d'agenzia. La professione di un giornalista del WEB praticamente non esiste: si limita ad effettuare un copia-incolla.

Backoffice: lavoro che sta dietro a quello che si vede, lavoro preparatorio, quello redazionale.

Clipping: selezione

Netclipping: ricerca di qualcosa utile per..., pescare ciò che serve.

Feed: amplificatori di ciò che stiamo cercando.

Le pubblicità redazionali rappresentano una nuova frontiera del giornalismo online con spazi sempre più stretti per i contenuti. Un'altra caratteristica del giornalismo online è la presenza di pubblicità di aziende non dichiarate.
Per ciò che riguarda Repubblica, non è particolarmente cambiato ma c'è una novità: la digitalizzazione del giornale a pagamento, ma tale pratica, apparsa da poco su repubblica.it, è già in disuso.
Il secondo giornale più cliccato è il sito del Corriere
Da una piccola analisi, emerge che nei due siti presi in esame, i contenuti presentano uno sviluppo verticale, sul Corriere, e orizzontale, su Repubblica. Perchè?Perchè sempre di più si guarderà in orizzontale. Si pensi agli schermi degli Iphone o la maggior parte degli smartphone. Ci si adatta alle nuove tecnologie. Su corriere.it, è presente molta più roba rispetto al sito del concorrente principale, che appare molto più snello. Sul sito di via Solferino non ci sono icone, ma il percorso che porta alle icone, Repubblica è più diretto, preferisce puntare sull'autocostruzione della notizia, mentre il corriere preferisce portarti alla notizia.

Lezione 2: differenze tra giornalismo tradizionale e giornalismo digitale

A differenza di quanto si possa pensare anche il giornalismo tradizionale é innervato dalla tecnologia. Basti pensare alla produzione dei giornali. Non esiste più, ad esempio, l'impaginazione senza l'ausilio della tecnologia. Non solo. Anche la diffusione delle copie cartacee prevede controlli digitali. Dall'inizio alla fine del processo di produzione e diffusione, quindi, la tecnologia incide positivamente sulla qualità del prodotto. Su tutto ciò che ha a che fare con la comunicazione, dunque, incide la tecnologia. Non solo però aspetti positivi. Con le nuove tecnologie, infatti, tutti possono scrivere, tutti diventano "giornalisti". Sulla rete, in particolare, le notizie che si possono trovare sono praticamente infinite. Si possono trovare le cosiddette bufale, notizie false, ma emerge soprattutto una grande quantità di notizie poco originali, tanta ripetitività. Così diventa più difficile il lavoro di selezione. Tuttavia, che siano bufale o no, nel mondo delle reti, sono gli utenti, coloro i quali usufruiscono della notizia a doverne verificare la veridicità della stessa. Si può dire, in fin dei conti, che le bufale siano sempre esistite, anche prima dell'avvento di internet. Quello che è cambiato sono coloro i quali vengono chiamati a verificare la notizia. Se prima il compito di controllo era riservato allo stesso giornalista, ora, come detto, dobbiamo controllarla noi, poichè attualmente riceviamo la notizia senza mediazione di chi, in passato, aveva, appunto, il compito di controllare. La rete, dunque, non può mentire. Il tema della ricerca della qualità s'intreccia con il tema della velocità. La rete fa diventare l'utente produttore della notizia, in quanto è l'utente che decide cosa vedere e cosa no, sceglie il percorso da seguire, crea il palinsesto. Con le nuove tecnologie, i giornali online si sono resi più ricchi di testi intrisi di immagini, sommari, flash, battute. Ma non solo. Vi è, ad esempio, un modo differente di raccontare una cronaca attraverso gli approfondimenti, i retroscena. Nella costruzione di un giornale diventa fondamentale la fantasia.
11 milioni di persone utilizzano Internet quotidianamente
23 milioni di persone utilizzano la televisione quotidianamente
5 milioni, cioè un decimo della popolazione, utilizzano i quotidiani
Anche il giornale si espone al rischio di una mancanza di autenticità, perchè si è gia detto e commentato tutto.
Chi si occupa di giornalismo online ha una strada spianata perchè può presentarsi direttamente all'utente senza mediazione. Se i giornali si adeguano alle tecnologie, il web non è da meno. Esemplare è il caso di Repubblica.it, che il 20 aprile ha cambiato faccia (vd. approfondimento).
Come si scrive su Internet?
Innanzitutto è necessario avere capacità di sintesi, anche per consentire in altre sedi (non necessariamente fuori dal WEB) gli approfondimenti. Mentre chi scrive sulla versione cartacea deve rispettare tempi e spazi, sul web non è così. Si parla soprattutto di tempi, perchè nel giornalismo online è necessario battere il competitor, pubblicare una notizia prima della testata concorrente. Per informare, su internet, è necessario avere una grande conoscenza dell'argomento in quanto una buona padronanza permette anche di sintetizzare l'argomento stesso. Sempre di più si utilizzano articoli cadenzati, takes di agenzie. Il tempo diviene un fattore fondamentale. La notizia, all'interno dei giornali online, è asettica, priva di commento giornalistico. Perchè questo? Ancora una volta per la questione tempo. Bisogna fare alla svelta, arrivare prima degli altri. Tuttavia, come si è dimostrato a lezione analizzando vari giornali online, il rischio della sintesi è che non vi sia sintesi. C'è un eccesso di sintesi. Paradossalmente, è possibile che, online, vi sia un copia incolla senza un briciolo di interpretazione del giornalista. Capita spesso di trovare articoli che, ripresi ad esempio dalle agenzie, appaiono identici.
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Abbiamo visto come uno dei capisaldi della scrittura online, e cioè la sintesi, venga meno in quanto la tempestività della notizia ha preso ormai il sopravvento. Ciò significa che non esiste un vero modo di scrivere su internet in quanto il vero fondamento di questo tipo di scrittura sia arrivare prima degli altri, e ciò a scapito della qualità. Nella scrittura online, il tempo obbliga chi scrive a non essere creativo.