giovedì 17 giugno 2010

Higuain show, Maradona è già agli ottavi

Probabilmente di tattica Maradona ne capirà poco, ma intanto l'ex pibe de oro, con la sua Argentina, è quasi matematicamente qualificato per gli ottavi di finale. Ci vorrà infatti, una catastrofe sportiva per mandare a casa l'Argentina, e dopo quella ammirata quest'oggi appare assai improbabile che la cosa accada. L'albiceleste ha battuto per 4 a 1 la tanto osannata Corea del Sud che tanto bene aveva fatto nella prima giornata contro la Grecia, ma l'Argentina è un'altra cosa, è una squadra composta da 23 belve, così l'ha definita Dieguito. I sudamericani sbloccano subito la gara con lo sfortunato autogol di Chu Young, e trovano il raddoppio con il tanto criticato Higuain, a cui molti avrebbero preferito l'interista Milito. Maradona però va sempre controcorrente, e c'è da dirsi meno male, perchè è proprio "El Pipita" il mattatore di giornata. La Corea accorcia le distanze con lo stesso Chu Young, ma nella seconda frazione di gara, il solito grande e, in quest'inizio di campionati, sfortunato Messi fa tutto da solo, ma portiere e palo gli negano la gioia del primo gol mondiale, sulla ribattuta, però, è lesto l'attaccante del Real Madrid, in posizione di fuorigioco, a insaccare a porta praticamente sguarnita. Nel frattempo entra anche Aguero, ed è proprio "el Kun" a fornire un assist al bacio per il solito Higuain che deve solo spingere in rete. La Corea si giocherà la qualficazione contro la Nigeria; l'Argentina, invece, ha già avvisato tutti.

Forlan show, il Sudafrica in lutto nel giorno della festa

Lo Youth Day, il giorno della gioventù, il giorno della festa nazionale sudafricana 34 anni dopo il genocidio di massa che tolse la vita a circa 200 giovani colpevoli di essersi ribellati all'apartheid. Doveva essere una festa, la partita delle partie, un punto di inizio per una nuova storia, quella costruita dall'eroe Nelson Mandela, invece, a Pretoria, è andata a finire come nessuno si augurava. La squadra di Carlos Alberto Parreira è stata travolta 3 a 0 dal super Uruguay di Diego Forlan, autore di una doppietta, la prima a questi mondiali. Ieri, trentaquattro anni dopo quella drammatica giornata, allo stadio Loftus Versfeld, si è consumata una nuova, ennesima tragedia per un popolo, quello sudafricano, che per troppo tempo è stato vittima del sadismo umano. Per fortuna si è trattato solamente di un avvenimento sportivo, ma la delusione dei Bafana Bafana e dei suoi tifosi ha fatto certamente pensare a qualcosa di più. La gente che abbandonava lo stadio anzitempo è, forse, l'immagine luttuosa più emblematica, che nessuno avrebbe voluto vedere nel giorno della ricorrenza. Le colpe non sono certo della squadra, a cui si può solo rimproverare di essersi illusa di poter sopperire i mezzi tecnici limitati con la spinta di un intero paese. Forlan e compagni hanno dimostrato che nel calcio non è proprio cosi, e proprio il giocatore più dotato tecnicamente è stato il trascinatore della celeste con una perla da 25 metri e con una prestazione da incorniciare. Il giocatore dell'Atletico Madrid ha poi realizzato anche il secondo tempo su calcio di rigore concesso dall'arbitro Busacca per fallo su Suarez del portiere sudafricano Khune. Lo stesso estremo difensore è stato poi espulso per fallo da ultimo uomo. La gara è stata cosi in discesa per i sudamericani che hanno poi realizzato il terzo gol nel finale con Alvaro Pereira.

mercoledì 16 giugno 2010

Furie roTTe dalla Svizzera

I favoriti numero uno alla vittoria finale sono caduti. Sono caduti alla prima, proprio all'esordio. Se il risultato del Brasile, ieri sera, è stato alquanto sorprendente, quello della Spagna ha del clamoroso. I campioni d'Europa, la squadra più forte di questa competizione, si è fatta sconfiggere 1 a 0 dalla Svizzera di una vecchia conoscenza del calcio europeo, Ottmar Hitzfeld. A decidere l'incontro ci ha pensato Fernandes al 52', che ha dichiarato a fine gara di aver realizzato la rete più importante della sua vita. Il primo tempo è stato avaro di emozioni, con gli spagnoli a tessere la classica ragnatela di passaggi senza mai affondare sull'acceleratore. La ripresa si apre subito con il gol elvetico. Gli iberici partono forte, con gli uomini di Hitzfeld pronti ad approfittare di ogni sbavatura per ripartire in contropiede. Ed è proprio da un'azione di rimessa, condotto dall'ottimo Derdiyok, che gli svizzeri trovano la via della rete. Fernandes è bravo e fortunato, e dopo mille rimpalli infila, freddando Casillas. Del Bosque inserisce Torres e Navas, ma che non è giornata lo si capisce quando una conclusione di Xabi Alonso, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, si stampa sulla traversa a Benaglio battuto. Gli iberici provano in tutti i modi a rimontare ma il risultato non cambia più, anzi, ad andare più vicino al gol sono proprio gli svizzeri con il solito Derdiyok, che dopo essersi destreggiato in area, in seguito a un ennesimo contropiede, prova a superare Casillas con un esterno dolce dolce, ma l'attaccante svizzero è sfortunato e pareggia il numero dei legni. Una vera e propria sberla per i campioni d'Europa, che ora non possono più sbagliare.

Cile, buona la prima

Il Cile, squadra favorita a passare il turno insieme alla Spagna, vince e convince. L'avversario non era certamente proibitivo, ma la prova degli uomini di Bielsa è stata certamente positiva. L'Honduras privo del suo giocatore più rappresentativo, l'ex interista David Suazo, si è dimostrato poca cosa, con un attacco inconsistente e una difesa molto penetrabile. Il gol della "roja" è giunto al 34' grazie a Beausejour che in anticipo, sfruttando un fortunato rimpallo, realizza su assist del catanese Isla. L'altro "italiano" in campo, Alexis Sanchez, è stato il migliore in campo, autore di giocate che hanno messo in grave difficoltà la difesa dei centramericani. I sudamericani creano molto, ma alla fine la gara si conclude 1 a 0. L'ex ct dell'Argentina Bielsa può essere certamente felice, anche se in ottica futura è necessario che i suoi siano più cinici sottoporta

Questione di punti di vista

Come ben sapete, si è disputata ieri la partita tra Brasile e Corea del Nord. Una gara che da tutti era stata definita senza storia. Alcuni dicevano:"la più forte contro la più debole". Il Campo ha smentito tutti, con un Brasile versione "Playa de Rio" più che "Mondiale". La stampa ha sparato a zero sulla squadra di Dunga, una squadra priva di idee, con un Kaka inesistente, un Felipe Melo degno delle sue peggiori prestazioni con la maglia della Juve, un Luis Fabiano mai sceso in campo, tanto per citarni alcuni. O Globo, famosa testata brasiliana, va giù pesante, con pagelle bassissime per tutti, tranne per qualche miracolato. Ma non tutti la pensano così. La gazzetta dello sport, il più celebre quotidiano sportivo italiano, ha attribuito voti diametralmente opposti. Ma vediamoli, confrontando i due metri di valutazione:

O Globo

J.CESAR...6
LUCIO...6
JUAN...5
BASTOS...3
MAICON...7
MELO...2 (RAMIRES...4)
G.SILVA...2
ELANO...5 (D.ALVES...4)
KAKA...3 (NILMAR...6)
ROBINHO...7
L.FABIANO...3

Gazzetta

J.CESAR...6
LUCIO...5.5
JUAN...6.5
BASTOS...6.5
MAICON...7.5
MELO...6(RAMIRES...sv)
G.SILVA...6
ELANO...6.5(D.ALVES)
KAKA...6(NILMAR...sv)
ROBINHO...7
L.FABIANO...5

Le differenti valutazioni sono palesi e lecito è chiedersi:"Hanno visto la stessa partita?".
Ai posteri l'ardua sentenza

Brasile - Corea del Nord: 2-1

Brasile, che fatica!

Quarantaquattro anni dopo la Corea del Nord torna ad una competizione mondiale, e lo fa in maniera impeccabile mettendo in crisi niente meno che i maestri del calcio brasiliani. La squadra asiatica, l'unica nazionale senza giornalisti al seguito, sembrava la vittima predestinata e invece, per poco, non ha compiuto l'impresa. I verdeoro sono apparsi lenti e prevedibili, con un Kaka decisamente spento e non in condizione. I coreani, d'altro canto, sempre dietro la linea del pallone, si sono preoccupati soprattutto di difendere, per poi ripartire in velocità in contropiede. Nella selecao, solo Maicon e Robinho hanno provato a farsi intraprendenti nell'abulia generale. La prima frazione di gara termina a reti bianche, con buona sorpresa di tutti gli spettatori. Nella ripresa i verdeoro accelerano un pò, ma è Maicon, il migliore in campo, a realizzare il gol del vantaggio con un tiro di rara bellezza dalla linea di fondo campo, da posizione, tanto per intenderci, impossibile. Dopo il vantaggio, gli uomini di Dunga abbassano nuovamente il ritmo, ma basta un cambio di passo di Robinho per scardinare la difesa coreana, consentendo ad Elano di realizzare il raddoppio. Grande paura finita? Neanche per sogno. Yun Ji, neanche fosse Maradona, s'infila tra le larghe maglie della difesa verdeoro, trafiggendo Julio Cesar e riaprendo il match. Il finale è palpitante, come nessuno si sarebbe aspettato, ma il risultato non cambia più. Una Corea inimmaginabile alla vigilia, a cui non è bastata la grande forza d'animo e la grande volontà per compiere l'impresa, ma a cui non può non andare un grande plauso e tanti complimenti. Probabilmente, anche a a Pyongyang saranno contenti, e chissà, magari mandano in onda pure la partita.

A proposito di comunicazione politica....

Come ricorderete, nella settima lezione del corso, il prof. Alfonso ci ha parlato di comunicazione politica. Ci eravamo lasciati alla comunicazione italiana, a quella di Sarkozy, a quella di Cameron, ma soprattutto a quella del Presidente degli States Barack Obama. Si era detto che a fare la differenza, in linea generale, non era il leader, ma tutto l'apparato comunicativo che gli stava alle spalle. Obama è un discreto comunicatore, e al contrario di quanto si pensa non è l'unico che ha sfruttato le potenzialità della comunicazione. Confrontandolo con il suo predecessore, George W. Bush, possiamo certamente affermare come quest'ultimo è stato, per quel che concerne la comunicazione in Internet, molto più pioniere dell'attuale presidente. Obama ha usato benissimo le tecnologie ma la sua abilità principale, rispetto a molti suoi predecessori, e a molti suoi colleghi, soprattuto europei (vd. Sarkozy), è stata piuttosto quella di puntare sulla comunicazione anche dopo l'elezione, puntando sul coinvolgimento. Ecco, appunto, dare un seguito. Proprio ieri, il numero uno della Casabianca si è rivolto alla nazione, nel suo primo discorso in diretta tv dallo Studio Ovale, parlando per circa diciotto minuti, in cui il leader ha parlato della marea nera, uno dei disastri più importanti dell'America, e della necessità di adottare le energie alternative, quelle pulite. Ha puntato sulla componente emozionale, sull'empatia, non rifuggendo da slogan a effetto, paragonando la marea nera ad Al Qaeda. Forse più che comunicazione politica è marketing politico, ma la sostanza non cambia: Barack Obama non ha smesso di utilizzare i mezzi comunicativi, nonostante le numerose critiche piovutegli addosso per la cattiva gestione del grave problema ambientale.

martedì 15 giugno 2010

Ronaldo al palo; lusitani stoppati

Attendendo Brasile e Spagna, è lecito dire che il mondiale delle stelle non è ancora cominciato. Dopo Messi, fermato da un fenomenale Enemaya, e Rooney, inconcludente con la sua Inghilterra, ecco altri due flop eccellenti: Ronaldo e Drogba. L'ivoriano, partito dalla panchina dopo il recupero lampo in seguito all'operazione all'avambraccio, è apparso timoroso, soprattutto per le sue precarie condizioni fisiche, fallendo l'occasione più ghiotta per i suoi proprio nel finale. Il lusitano si è limitato a una conclusione, quella in apertura di gara, che è terminata sul palo. Per il resto si è mostrato molto previdibile, non supportato adeguatamente dai suoi compagni, con un Deco a tratti addirittura irritante. Le due compagini hanno badato più a non prenderle, visto che l'altra concorrente per il passaggio del turno è il Brasile di Dunga. Perdere oggi significava probabilmente abbandonare i sogni iridati. Alla fine il pareggio accontenta le due squadre, nonostante gli africani abbiano fatto vedere le cose migliori.

Nuova Zelanda - Slovacchia: 1-1

Slovacchia beffata al 93'


Tutti alla pari. Dopo l'1 a 1 dell'Italia di ieri sera contro il Paraguay a Cape Town, anche l'altro match disputatosi oggi tra Slovacchia e Nuova Zelanda è terminato con il medesimo risultato. La Slovacchia, al debutto in una competizione mondiale, é apparsa nelle prime battute molto timida, nonostante di fronte non avesse certo il Brasile. Hamsik e compagni hanno fatto fatica a prendere in mano le redini del gioco. Primo tempo noioso, con le due compagini che si sono equivalse. Gli australiani si sono limitati a contenere cercando di ripartire in contropiede. Nella ripresa, gli uomini di Weiss iniziano a spingere sull'acceleratore e i risultati si vedono. Sestak si muove bene, e serve un cioccolatino a Vittek che di testa realizza il primo storico gol slovacco a un mondiale. I neozelandesi non cambiano atteggiamento, ma quando tutti si preparano a rientrare negli spogliatoi ecco il colpo di scena: il centrale difensivo Ried, improvvisatosi attaccante per l'occasione, svetta in area su un traversone dalla sinistra, e di testa beffa l'incolpevole Mucha. Per la Nuova Zelanda un pareggio che sa di vittoria, per gli slovacchi una grande occasione persa

Olanda - Danimarca: 2-0

Giappone - Camerun: 1-0

Olanda: la fortuna è dalla tua parte

Per vincere un mondiale ci vuole, oltre a tanta bravura, anche un pizzico di fortuna. L’Olanda, favorita d’obbligo, dopo la prova di quest’oggi contro la Danimarca ha, probabilmente, già esaurito il credito con la sorte. Il primo tempo è stato molto equilibrato. Gli orange hanno tentato di fare il match, ma gli scandinavi, ben disposti in campo dall’esperto ct Morten Olsen, hanno bloccato sapientemente le fonti di gioco avversarie, mettendo in difficoltà non poco gli uomini di Van Marwijk. E sono proprio per i danesi le occasioni più ghiotte, con Bendtner che, libero al centro dell’area di rigore, si divora di testa un gol praticamente già fatto. Il secondo tempo si apre subito col vantaggio olandese. Van Persie mette in mezzo un traversone dalla sinistra senza pretese, ma Simon Poulsen, tentando di rinviare di testa, colpisce erroneamente la schiena del suo compagno di squadra Agger: palla in rete e portiere gelato. Gli scandinavi subiscono il colpo, e in più di un’occasione è l’estremo difensore Sorensen a salvare i suoi dalla capitolazione. Lo stesso Sorensen deve però arrendersi per la seconda volta a 5’ dalla fine, quando l’interista Sneijder lancia nel corridoio centrale il neo entrato Elia, che davanti al portiere danese batte a rete. La sfera termina la sua corsa sul palo, ma sul tap-in Kuyt è prontissimo ribadendo in gol la palla della tranquillità.

L'Honda schianta il Camerun

Honda doma i leoni. È proprio il caso di dirlo. Un Giappone sicuramente più intraprendente sconfigge un Camerun quanto mai abulico e poco voglioso, con la sua stella più luminosa, Samuel Eto’o, decisamente in ombra. La partita non è mai decollata, confermando l’andamento generale di quest’inizio di campionato mondiale, con gare molto tattiche, difensive e con poche emozioni, salvo qualche eccezione. Il primo tiro nello specchio, si pensi, è giunto solo al 38’ con Enoh che dal limite ha concluso centralmente verso la porta di Kawashiwa. Per il resto, niente da segnalare, se non il difficile rapporto registrato, ancora una volta, tra i portieri e il discusso Jabulani. Al 39’ però, la squadra nipponica affonda, e il talento del CSKA Mosca si fa trovare ben appostato in area di rigore. Il giapponese controlla un traversone dalla destra e di sinistro batte il portiere africano. Nella seconda frazione di gara il Camerun prova a giocare di più la palla, ma gli asiatici chiudono bene gli spazi. Il ct Le Guen le prova tutte, inserisce anche Emana, ma il risultato non cambia più fino alla fine. L’unico brivido per Kawashiwa arriva a pochi minuti dalla fine, quando un terrificante tiro si stampa sulla traversa. Giappone primo, insieme all’Olanda, per il Camerun il mondiale rischia già di finire qua.

Italia - Paraguay: 1-1; Highlights

Italia, fuga da Alcaraz


L’impegno c’è stato, è innegabile, la condizione fisica è cresciuta decisamente rispetto ai test amichevoli pre-mondiali, il pallino del gioco è sempre stato nelle mani degli azzurri, ma occasioni da gol nemmeno a pagarli oro. La domanda è lecita: cosa sarebbe accaduto se Villar, il portiere sudamericano, non fosse stato così magnanimo con gli uomini di Lippi, consentendo a De Rossi di insaccare senza difficoltà una palla facile facile? Questo non è dato saperlo, ma forse gli italiani, oggi, avrebbero parlato di un’Italia senza nessuna chance per la competizione, invece, l’uscita a farfalle dell’estremo difensore paraguaiano consente ancora sogni di gloria. Di certo, si dovrà rivedere qualcosa. Se la difesa ha tenuto benissimo (il gol Sudamerica è un infortunio di co-responsabilità tra De Rossi e Cannavaro), con i portieri azzurri, Buffon prima e Marchetti dopo, praticamente inoperosi, l’attacco non si è mai visto. Gilardino si è dato da fare, ma se non segna da due mesi ci sarà un motivo; Marchisio non è un trequartista, e si vede; Iaquinta ha giocato in tutti i ruoli possibili in fase offensiva, ma il suo apporto è stato limitato; Di Natale, quando è entrato, non si è mai visto; Camoranesi, anch’egli subentrato nella ripresa, è apparso nervoso e non in condizione. Pepe, che ha corso tantissimo, e Montolivo, degno sostituto dell’infortunato Pirlo, hanno fatto il possibile, ma con un Paraguay chiuso in difesa per 90’ si è vista l’assenza del classico numero 10, quel giocatore in grado di saltare l’uomo, di creare superiorità numerica, di inventarsi qualcosa, che purtroppo l’Italia non ha. Per fortuna c’ha pensato De Rossi, tutta grinta e carattere, quel carattere che sicuramente è un punto di forza degli uomini di Lippi, imprescindibile per una squadra che deve sopperire in qualche modo a qualità tecniche non certo eccelse. Ed è stata proprio la forza di volontà, il gruppo, che tante volte Lippi osanna, che ha permesso agli azzurri di recuperare il gol di svantaggio di Alcaraz, e di pareggiare una gara che si era fatta difficile, molto difficile. Alla faccia dei detrattori e di radio padania.

lunedì 14 giugno 2010

La Germania cala il poker

Podolsky, Klose, Muller, Cacau e la Germania dei ventenni serve il poker a un'Australia con un'età media pensionabile. Dopo il brivido iniziale firmato Garcia, che force avrebbe potuto cambiare la storia del match, la squadra di Loew inizia a dare spettacolo, con trame di gioco al limite della perfezione. Quella che si è vista ieri è, forse, la Germania meno tedesca della storia, frutto dell'integrazione etnico e dell'investimento sui giovani. Non sarebbe male, soprattutto per noi italiani, prenderla ad esempio. Ma torniamo alla gara. I panzer passano subito in vantaggio con Podosky, giocatore di origini polacche, che con una staffilata di sinistro batte Schwarzer. Il raddoppio arriva con un altro giocatore di origini polacche, Miroslav Klose, abile a sfruttare uno splendido cross di Lahm, con un perentorio colpo di testa, siglando il suo 11 gol in una fase finale dei campionati mondiali. Nella ripresa, l'arbitro messicano espelle il giocatore più talentuoso della squadra australiana, Tim Cahill. Per i tedeschi la partita diventa un'allenamento, e prima Muller, giocatore dal cognome pesante, e poi Cacau, brasiliano naturalizzato tedesco mettono la parola fine sul match. La Germania fa già paura.

Follia Kuzmanovic e l'Africa fa festa

Dopo la mezza delusione del Sudafrica, fermato in apertura di Mondiale sul pareggio dal Messico, e le sconfitte di Nigeria e Algeria, l'Africa può iniziare a far festa. Il Ghana, una delle migliori compagini del continente nero, batte la più quotata Serbia dell'interista Stankovic. Il match è avaro di emozioni, con la squadra africana che chiude tutti gli spazi, non facendo praticamente giocare la squadra slava, e concedendo, nell'arco di tutti i 45' un solo tiro in porta proprio a Stankovic. Il portiere Kingson, nonostante qualche difficoltà, riesce a neutralizzare. Nella ripresa il Ghana si fa più intraprendente, e in un paio di circostanze va vicino al vantaggio. E' clamorosa l'occasione capitata a Gyan, che di testa scheggia il palo. La svolta arriva al 29' quando Lukovic, già ammonito, si fa espellere. La Serbia, però, anziché subire il colpo, inizia a giocare a calcio, ed è incredibile l'occasione che capita a Krasic, giocatore molto seguito dalla Juve, che fallisce un rigore in movimento. A 7' dalla fine l'ex fiorentino Kuzmanovic la combina grossa. L'ex viola intercetta con la mano, in area, un cross dalla sinistra, e l'arbitro non può far altro che decretare il calcio di rigore. Gyan è freddo e non sbaglia, regalando tre punti preziosissimi alla squadra ghanese

domenica 13 giugno 2010

Chouchi regala tre punti alla Slovenia

Dopo “Calamity Green”, ecco “Calamity Chaouchi”, portiere, così pare, dell’Algeria, che con un’incredibile errore regala di fatto la prima storica vittoria in un campionato mondiale alla Slovenia. Potrebbe già essere definito, a ragion di veduta, il mondiale delle “papere”, ma non date la colpa allo Jabulani, il tanto discusso pallone della competizione. Quello dell’algerino, quanto quello dell’inglese, è solo frutto di una qualità non proprio eccelsa tra i pali, tanto per usare un eufemismo. Ma passiamo alla gara. In realtà non è che ci sia molto da dire, se si pensa che l’unico episodio degno di nota arriva al 72’, quando “l’italiano” Ghezzal, entrato praticamente da un quarto d’ora, già ammonito, ha la brillante idea di intercettare volontariamente con la mano un cross completamente sballato. Risultato: altro cartellino giallo ed espulsione. Partita, dunque, noiosissima, che riesce nell’impresa di aggiudicarsi, strappandolo a Francia – Uruguay, l’ideale premio di “match più brutto del mondiale”. Rimasti in dieci, i nordafricani provano a tenere, e in realtà ci riuscirebbero perché la Slovenia non è nulla di trascendentale. Al 79’, però, l’estremo difensore maghrebino decide di fare il fenomeno, gettandosi goffamente, senza intercettare, su un tiro senza pretese di Koren. Negli ultimi dieci minuti di gara non accade nulla, come del resto nell’arco di tutta la partita. Tre punti fondamentali per i “nostri vicini”, che gli consente di balzare in testa alla classifica mettendo in fila Usa e Inghilterra, fermi, dopo il pareggio di ieri, a un punto. E nel prossimo turno c’è Slovenia – Usa.

Lezione 8: Intranet e la comunicazione interna

Oggetto dell'ultima lezione del corso di Informatica applicata al giornalismo è stato Intranet, ovvero la comunicazione interna.

Intanet è una rete locale, o un raggruppamento di reti locali, usata al'interno di una organizzazione (pubblica, privata, locale, multinazionale) per facilitare la comunicazione e l'accesso all'informazione ad un gruppo ristretto di utenti. La intranet serve ad evitare problemi di comunicazione interna. Anche un'organizzazione di dimensioni ridotte può avere problemi di comunicazione. Perché un ente o un'azienda abbia successo, è necessario che tutti i dipendenti ne condividano gli obiettivi. Nessun obiettivo, a breve o a lungo termine, deve essere confinato alle riunioni. Tutti devono lavorare per obiettivi comuni.
Una intranet è il mezzo ideale per pubblicare rapporti settimanali, promemoria; per dare vita a bacheche virtuali, messaggistica immediata e chat moderate. In questo modo, tutti dispongono delle medesime informazioni. Serve a risparmiare tempo. Una intranet consente di pubblicare informazioni utili per tutti i dipendenti: dalle politiche aziendali alla richiesta di ferie, alla rassegna stampa, alla rubrica telefonica, ecc, e comporta un enorme risparmio di tempo.


Tuttavia, nonostante i grandi vantaggi che la comunicazione Intranet può portare alle aziende, sono poche, soprattutto quelle pubbliche, che la utilizzano così come si deve. La vera capacità attrattiva di Intranet è di inviare informazioni e di riceverne in cambio.


Oggi la gestione di Intanet è demandata soprattutto agli informatici, perché è considerato, spesso, uno strumento freddo, non aggiornato continuamente. Essendo poco visibile, Intranet è anche poco studiato.

Sia Internet che Intranet presentano la stessa interfaccia, ma abbiamo anche alcune differenze. Vediamo quali: in Intranet, le informazioni, la grafica, le immagini, sono sicuramente meno raffinate rispetto a Internet, in quanto sono minori gli investimenti su questo tipo di comunicazione. Sembra quasi un mondo abbandonato, nonostante ogni giorno ci lavorino milioni di persone. Internet è rivolto ad un mondo globale, Intranet pure, ma settorializzato.

In quast'ultimo, manca la diretta, il limite è la staticità, mancano, appunto, le informazioni in tempo reale. Intranet, per quel che riguarda la gestione, è sotto responsabilità del settore del personale, e non sotto l'ufficio di comunicazione. A differenza di Internet, la mappa e l'albero di navigazione, in Intranet, è più evidente.

Intranet è uno strumento dove il valore di comunicazione oggi è pari a Zero, per tanto bisognerebbe migliorare tale situazione di vuoto, riguardante tanto le idee quanto le applicazioni pratiche. Intranet necessita di nuove figure professionali, di comunicatori interni, che si occupino di incentivare e di innovare questo ambito comunicazionale, allo scopo di migliorare il controllo, gestione e fruizione dell'informazione al suo interno, per spingerla verso il massimo delle sue possibilità.
Non solo Intranet però come comunicazione interna. Molte aziende si sono dotate di radio proprie, Tv, web Tv, Iptv. La Televisione in house (gestite all'interno), servono a codificare un linguaggio interno
Si può dire, dunque, che Intranet è di servizio, Internet è rivolto verso l'esterno. Nella comunicazione interna è fondamentale la condivisione.

Messenger rispetto alla mail ha un vantaggio: il feedback immediato

Il corso termina qui, non prima però di uno spontaneo applauso al nostro Prof.

Green è da bollino rosso, e Capello stecca la prima

James o Green, Green o James? Alla fine Capello ha scelto Green e, probabilmente, anzi certamente, dopo quello che ha combinato ieri il portiere inglese, se ne sarà pentito. La maledizione dei portieri inglesi continua, e con essa quella della nazionale del Regno Unito ai mondiali. I leoni non sono riusciti a battere i cugini statunitensi, e se l'estremo difensore ha le responsabilità maggiori, non è esente da colpe il tecnico Capello. La stampa oltremanica ci va giù pesante, e se tutti colpevolizzano il portiere inglese va controcorrente il "Daily Mail": "date la colpa se volete a Green ma anche Capello deve alzare di livello il suo gioco. E poi mai avrebbe dovuto preferire Green a David James". Eppure il match per gli uomini di Don Fabio era cominciata nel migliore dei modi. Al 4' Gerrard è strepitoso quando si inserisce tra le maglie delle difesa americana, e su preciso assist di Heskey realizza con un preciso esterno destro. Gli inglesi controllano agevolmente, e dominano sulle fasce, ma poi l'harakiri. Dempsey, a 5' dalla fine del primo tempo, calcia da lontano senza pretese. Green non trattiene, e gli States pareggiano. La reazione della squadra di capitan Gerrard è veemente, ma Hovard e la scarsa vena offensiva di Heskey e di uno spento Rooney vanificano le speranze del raddoppio. Col passare dei minuti la stanchezza si fa sentire nelle file inglesi. Gli americani, invece, crescono e per poco non realizzano il gol del vantaggio con Altidore. Il possente attaccante semina Carragher e si invola verso la porta avversaria dove trova, in questa circostanza, un Green superbo che riesce in qualche modo a farsi perdonare del grave errore precedente, salvando i suoi da una possibile sconfitta

sabato 12 giugno 2010

Heinze ci mette la testa e l'Argentina va

Tutti aspettavano Messi, Higuain e Tevez, ma a decidere la sfida tra Argentina e Nigeria ci ha pensato Gabriel Heinze, difensore del Mersiglia, che dopo solo 6’ di gara ha realizzato il gol vittoria per l’albiceleste di testa, su azione d’angolo. Il resto della gara è quasi un monologo, anzi, un dialogo tra Lionel Messi, devastante come sempre, e il portiere africano Eneyama che in almeno cinque circostanze si supera, compiendo dei veri e proprio miracoli. Un vero conto aperto tra i due, vinto almeno sul piano personale dall’estremo difensore nigeriano. Sbloccato subito il match, gli argentini si aspettavano tutta una altra partita, ma la resistenza di Eneyama ha complicato non poco i piani di Maradona, che ha dovuto soffrire fino alla fine. E per poco non è arrivato il gol beffa, quando Uche, tutto solo in area di rigore spara alto sopra la traversa. Un vero brivido per l’ex pibe de oro. Ma i sudamericani resistono e il risultato non cambia più fino alla fine. Tre punti preziosissimi per gli argentini, che raggiungono in vetta la Corea del Sud, che proprio nel pomeriggio ha sconfitto la Grecia, e nel prossimo turno l’albiceleste affronterà proprio la squadra asiatica.

Il TG1 cambia veste

Tempo di restyling per il Tg1. Il direttore Augusto Minzolini ha presentato due giorni fa la nuova versione del telegiornale di RaiUno, migliorata appositamente per raggiungere i giovani. E' proprio questo l'obiettivo numero uno del direttore, conquistare una nuova fetta di pubblico, quella dei giovani, scrollandosi di dosso l'etichetta di "telegiornale per vecchi". Nuovi colori e nuovi stacchetti, il tentativo è quello di modernizzare il giornale di Rai 1, cercando di mantenerne la tradizione, motivo per il quale si è deciso di migliorare anche il sito web. Ci sarà un nuovo studio, sfavillante, con colori decisi, ampliato e multimediale. Nuova sigla, nuova veste grafica (anche il logo è cambiato),e un nuovo innovativo servizio Meteo, per una informazione ancora più completa, a 360 gradi. Sentiamo allora la presentazione di Minzolini sul nuovo tg1.

I Blog


I blog sono siti personali, aggiornati generalmente con scadenza giornaliera, in cui sono presenti ossevazioni, commenti, link, contenuti multimediali (videoblog), aperti alla collaborazione di interlocutori che possono inserire propri contributi. I primi sono apparsi in America verso il 1997; in Italia dopo il 2000. All'interno di una nicchia qualificata di utenti dell'informazione, i blog funzionano efficacemente come fonte alternativa o complementare ed esercitano spesso una funzione di controllo e di critica. Molte testate giornalistiche ospitano nei loro siti i blog di giornalisti e collaboratori. Contemporaneamente si sono diffusi gli aggregatori (feed) Rss (Real simple Syndication), che permettono di distribuire con facilità in rete i contenuti di un sito e di riaggregarli e presentarli sotto forma di podcasting, neologismo da iPod, popolare dispositivo Apple, che indica questa forma di streaming. Internet, i blog, i podcast sono diventati fonti primarie, esplicitamente citate, dell'informazione televisiva e pericolosi avversari se la Tv vuole occultare una notizia o non la considera adeguatamente.
Uno dei blog più famosi del mondo è sicuramente Huffington Post. E' un blog statunitense, noto anche come HuffPo, fondato nel 2005 dalla signora Arianna Huffington assieme alla collaborazione di Kenneth Lerer e Jonah Peretti. E' filodemocratico, appoggiando apertamente Barack Obama. Questo blog è nato, infatti, come l'epicentro dei democratici, e non di rado il presidente degli Usa rilascia o firma dichiarazioni per HuffPo. In breve tempo è diventato uno dei siti più seguiti del mondo. Dispone di una grande redazione, ed è a tutti gli effetti una testata online. Il sito è un aggregatore di notizie, e spazia dalla politica alla tecnologia, dall'attualità all'intrattenimento. Tra le personalità che hanno firmato articoli per l'Huffington Post vi sono il già ricordato Barack Obama, ma anche Hillary Clinton, Michael Moore, Madonna, Larry David, Nora Ephron e Nancy Pelosi.

Corea del Sud Grecia 2-0

Sintesi di Corea del Sud-Grecia, terminata 2 a 0 per gli asiatici, con reti di Lee Jung-soo e Park Ji-sung

Corea show; la Grecia è sempre più in crisi

Non c'è mai limite al peggio. Non bastasse la crisi economica, che sta affligendo la popolazione greca, anche il calcio si mostra avaro di soddisfazione per gli ellenici. I tempi della conquista dell'Europeo sono lontanissimi. A Port Elizabeth, nella prima partita del gruppo B, la squadra di Rehhagel rimedia, infatti, una figuraccia, facendosi sconfiggere per 2 a 0 dai Sudcoreani. Più che il risultato, che già di per se è pesantissimo, a preoccupare l'ex allenatore campione d'Europa è stato l'atteggiamento dei suoi, mai in partita e piuttosto abulici a differenza degli avversari che hanno corso fino al 90' senza mai rifiatare un secondo. La partita è stata, dunque, a senso unico. Pronti via, gli asiatici vanno subito in vantaggio con Lee Jung-soo, che dopo soli 7' minuti, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, sfruttando una dormita della difesa biancoblu, realizza la rete del vantaggio coreano. La Grecia non reagisce, e la squadra di Huh Jung-moo rischia di realizzare il gol del raddoppio. Solo l'errore del signor Hester, che non concede un netto calcio di rigore su Lee Chung-yong, e la scarsa vena offensiva di Park Chu-young salvano i figli degli dei dalla capitolazione. Dopo l'intervallo ci si aspetta un'altra Grecia, ma la musica non cambia. Il minuto fatale è ancora il 7', quando il "Red devil" Park Ji-sung realizza la seconda rete asiatica che di fatto sancisce la fine della gara. Nel finale i coreani avrebbero l'occasione di arrotondare il punteggio ma il punteggio non cambia più. In attesa di Argentina-Nigeria, la Corea del Sud vola in cima alla classifica, per la Grecia il cammino mondiale è già in salita

Tra Uruguay e Francia vince la noia

Poche emozioni e tanta tanta noia. E' questa la sintesi del match tra Uruguay e Francia disputatasi a Città del Capo. In campo vi erano tre titoli mondiali conquistati, due l'Uruguay, agli albori del calcio, e uno la Francia, nel '98. Eppure tutto ciò non si è visto. La squadra di Domenech, in particolare, è sembrata abulica e priva di un'effettiva organizzazione di gioco, confermando tutte le perplessità iniziali, derivate dai test amichevoli pre mondiali, ma soprattutto dalle qualificazioni, quando i Blues, è bene ricordarlo, sono passati solo grazie a un'indecente fallo di mano di Henry, non sanzionato dallo svedese Hansson, che ha mandato a casa l'Irlanda del Trap, qualificando i transalpini. Nonostante tutto, Domenech a fine gara si è mostrato ottimista e fiducioso per il prosieguo dei suoi, e felice per il gioco espresso. Contento lui. I francesi sfiorano il goal solo in un paio di occasioni, nelle battute iniziali. Al 7' Govou, a due metri dalla linea di porta, non riesce a concretizzare uno splendido assist di Ribery. Al 18', invece, è miracoloso il portiere laziale Muslera a salvare i suoi da un'insiodisissima punizione di Gourcuff, diretta all'incrocio. Nel mezzo, Lloris salvava su uno splendido destro di Forlan. Di qui in avanti solo noia bestiale, fino al 72' quando la stessa scarpa d'oro 2009, appostato in area, calcia maldestramente un pallone ottimamente servitogli dall'astro nascente Luis Suarez, gioiello dell'Ajax. Nel finale il ct francese inserisce anche Henry, ed è proprio il giocatore del Barcellona a diventare protagonista a due minuti dalla fine, quando reclama un calcio di rigore per fallo di mano. Si, proprio lui Thierry Henry. Come se Maradona chiedesse all'arbitro di annullare un gol di mano realizzato dai suoi avversari.

venerdì 11 giugno 2010

Rafa Marquez salva il Messico

Con il frastuono assordante delle "vuvuzelas", le terribili trombette sudafricane, a fare da sottofondo al match tra i padroni di casa del Sudafrica e il Messico, si apre ufficialmente la diciannovesima edizione dei campionati mondiali di calcio. La gara è entusiasmante già dalle prime battute. Gli americani partono fortissimo con Giovanni Dos Santos, ex-Barcellona, a fare il bello e il cattivo tempo. La difesa africana non sembra un muro invalicabile, e solo un super Khune salva i Bafana Bafana dalla capitolazione. I messicani trovano anche il gol, con Vela, ma l'arbitro, perfettamente coadiuvato dal suo assistente, annulla. L'intervallo rigenera i sudafricani, e al rientro dagli spogliatoi la musica cambia. La squadra di Parreira si trasforma, e inizia a bucare la difesa messicana da tutte le parti. Al 10', i sudafricani partono velocissimi in contropiede e con tre passaggi arrivano in area. Tshabalala non si fa pregare, e con un sinistro pazzesco, che va a finire sotto l'incrocio del palo opposto, realizza il gol del vantaggio per i padroni di casa. Sugli spalti è delirio allo stato puro, e le "vuvuzelas" suonano forte. I Bafana Bafana, sulle ali dell'entusiasmo provano a raddoppiare, ma la scarsa vena offensiva di Modise, e qualche errore di troppo dell'arbitro uzbeko Ilyasov, che non concede un rigore clamoroso, salva i nordamericani. Aguirre le prova tutte, inserendo il gioiellino Hernandez e lo"stagionato" Blanco, ma a 10' dalla fine è Rafa Marquez a spegnere le velleità sudafricane. Nonostante il gol del pareggio, gli africani non si arrendono e sono proprio gli uomini di Parreira ad andare più vicini al raddoppio con Mphela. L'attaccante, lanciato addirittura dal portiere, si infila tra i due centrali messicani, che più che esseri umani sembrano due bradipi, puntando dritto alla porta avversaria. A tu per tu con Perez, è solo il palo a dire di no al Sudafrica e a zittire le "vuvuzelas", ma i Bafana Bafana ci sono, eccome se ci sono.

Google e i suoi servizi più famosi

Google è una multinazionale che ha come finalità l'erogazione di numerosi strumenti per i suoi utenti. E' sicuramente conosciuto come motore di ricerca per internet, il più famoso e il più utilizzato. Oltre a catalogare e indicizzare il World Wide Web, offre numerosi altri servizi, quali: mappe, traduttore, news, immagini, libri, earth, video.
-Google Maps permette di trovare attività commerciali locali, visualizzare mappe e ottenere indicazioni stradali.
-Google Translate servizio online gratuito che consente di tradurre istantaneamente testo e pagine Web.
-Google News servizio di ricerca che importa articoli e flash informativi da fonti Web aggiornate.
-Google Immagini Uno dei sistemi più completi per la ricerca di immagini sul Web.
-Google Libri cerca e visualizza l'anteprima di milioni di libri presenti in biblioteche e case editrici di tutto il mondo.
-Google Earth permette di sorvolare tutta la terra e di osservare immagini satellitari, mappe, terreno ed edifici 3D, dalle galassie nello spazio ai canyon dei fondali oceanici. Consente di esplorare contenuti geografici complessi, di salvare i luoghi visitati durante i tour e di condividerli con altri utenti. Esiste una versione Pro a pagamento.

Grazie alla grande popolarità, nella lingua inglese è nato il verbo "to google", col significato di "fare una ricerca sul web"; con lo stesso significato, in tedesco è nato il verbo "googeln" e in Italia il verbo "googlare" o "googolare". Una particolarità di Google è quella che in determinate date il caratteristico logo cambia, proprio come se fosse un calendario, indicando l'avvenimento speciale accaduto quel determinato giorno.

Larry Page e Sergey Brin, allora studenti dell'Università di Stanford, dopo aver sviluppato la teoria secondo cui un motore di ricerca basato sull'analisi matematica delle relazioni tra siti web avrebbe prodotto risultati migliori rispetto alle tecniche empiriche usate precedentemente, fondarono l'azienda il 27 settembre 1998. Convinti che le pagine citate con un maggior numero di link fossero le più importanti e meritevoli (Teoria delle Reti), decisero di approfondire la loro teoria all'interno dei loro studi e posero le basi per il loro motore di ricerca. Il 7 maggio 2010
Google ha subito dei considerevoli aggiornamenti riguardanti l'aspetto grafico e l'aggiunta di miglioramenti e nuove funzioni. Viene definito l'aggiornamento più importante nella storia di Google.

Google è stato spesso oggetto di critiche. Innanzitutto per via dei cookie a lungo termine che posiziona sul computer degli utenti; in ogni caso la maggior parte dei servizi di Google possono essere usati anche con i cookie disabilitati; un numero di organizzazioni hanno usato le leggi sul DMCA (Digital Millennium Copyright Act) per chiedere a Google di rimuovere link a materiale su altri siti sul quale esse rivendicavano diritti di copyright. Google risponde a queste richieste rimuovendo il link e includendone uno alla richiesta nei risultati della ricerca. Ci sono anche state critiche sul fatto che la cache di Google violi il copyright, in ogni caso il caching è una normale parte delle funzioni del web e il protocollo HTTP mette a disposizione meccanismi (che Google rispetta) per disabilitarlo.

Censura
Il servizio Google News cinese, di recente introduzione, sarebbe modellato sulle necessità di censura del paese orientale. Alcune news appartenenti a siti censurati dal governo di Pechino non verrebbero pubblicate accedendo al portale da una connessione cinese.
Il tutto è emerso grazie alle segnalazioni giunte da un volontario di DynaWeb (proxy che permette agli utenti cinesi un accesso anonimo in grado di svincolarsi dalla potente censura governativa): in base alla località delle ricerche i risultati restituiti sono differenti, ed in particolare sembrano essere tagliate fuori particolari testate.
Ancor più allarmante della notizia di una possibile censura delle notizie, è l'abilitazione nei normali risultati di ricerca del Google cinese del filtro "Safesearch" in modo permanente. Tale filtro ha la funzione di proteggere i minori dal materiale pornografico presente sul web. Se si effettuano però alcune particolari ricerche sul Google cinese, si viene avvertiti che il filtro "SafeSearch" è attivo. La cosa singolare è che le voci in questione sono ad esempio "Dalai Lama", "Falun Gong", assieme alle parole "libertà", "democrazia" e simili.
Altrettanto impressionante la censura relativa al movimento spirituale pacifista "Falun Gong". Il Google occidentale non risparmia le immagini della durezza della repressione del governo cinese ai danni di questa setta che chiede diritti civili e libertà religiosa per il popolo cinese. Sempre come da esempio seguente, il Google orientale restituisce ben altri risultati, riportando siti e commenti alla setta perfettamente allineati alla propaganda di regime.

Franck Ribéry

Talento purissimo, è Franck Ribery il fuoriclasse della nazionale francese, che cercherà di conquistare in Sudafrica il suo secondo titolo mondiale. La squadra di Domenech, inserita in un girone impegnativo con Uruguay, Messico e con i padroni di casa del Sudafrica, non parte però con i favori del pronostico. Sarà proprio compito di "Scarface", soprannominato così per un'evidente cicatrice sul volto riportato in seguito a un'incidente, tentare di eliminare lo scetticismo che circonda i blues alla vigilia del Mondiale, ma soprattutto dovrà mostrare di aver grande carattere, cercando di non far rimpiangere il suo più illustre predecessore Zinedine Zidane, vero e proprio trascinatore dei transalpini fino al Mondiale 2006. La stella del Bayern Monaco ha tutti i numeri per far bene. Ora tocca solo a lui conquistare il palcoscenico internazionale, a cominciare da questa sera, quando la Francia affronterà l'Uruguay.

Fernando Torres

In una Spagna "galactica" è forse proprio Fernando Torres la stella più luminosa. Nato il 20 marzo 1984, è soprannominato "el nino", in italiano il bambino, per la sua precocità: ha esordito, infatti, nella Liga a soli 18 anni e a 19 è diventato capitano dell'Atlético Madrid. Trasferitosi nel Liverpool nella stagione 2007/08 ha realizzato in tre stagioni ben 72 reti, nonostante alcuni acciacchi che ne hanno condizionato il rendimento. Proprio con la Spagna, da assoluto protagonista, ha vinto il campionato europeo nel 2008, realizzando, tra l'altro, il gol vittoria nella finalissima contro la Germania terminata 1 a 0 per gli iberici. Insieme all'altro gioiello David Villa costituisce un duo d'attacco che non può non far sognare i tifosi spagnoli. Mai come quest'anno la Spagna, mai vincente ad un mondiale, è la squadra da battere, e "el nino" vuole vivere questo mese da assoluto protagonista

Sudafrica 2010: si alza il sipario

Mancano poco meno di due ore, dopodiché si alzerà il sipario sulla diciannovesima edizione dei campionati mondiali di calcio, la prima a disputarsi nel continente nero. A Johannesburg tutto è pronto, cosi come è tutto pronto in Sudafrica, ma più in generale in tutta l'Africa. Il mondiale di quest'anno può e deve essere una grande occasione per un continente troppe volte sfruttato, dimenticato e abbandonato, ma in questo mese non sarà cosi. Gli occhi di tutto il mondo saranno li, oggi e per almeno un mese, il Sudafrica sarà il centro del mondo. Quello di oggi può essere un giorno storico, un giorno di partenza per tutto il popolo africano, una grande occasione per loro, e per noi. Artefice di quello che oggi si appresta ad iniziare è certamente Nelson Mandela, colui che ha decretato la fine dell'apartheid. Purtroppo l'ex presidente, colpito da un grave lutto familiare, non sarà presente sugli spalti quest'oggi. Ad aprire le danze, dopo la cerimonia inaugurale, è come tradizione il paese ospitante che affronterà il Messico del ct Aguirre. I Bafana Bafana, come li chiamano da quelle parti, non sono certamente i favoriti, e punteranno tutto sulla stella dell'Everton Pienaar e sulla grande esperienza dell'ex ct brasiliano campione del mondo con la seleçao, ma sfrutteranno soprattutto il grande entusiasmo che si sta creando intorno a loro, merito di una popolazione unita, che ormai, lo si può dire, non conosce più le divisioni sociali di un tempo. Il tempo di attesa è finito, fiato alle "Vuvuzelas" e che vinca il migliore. In fondo la vittoria più importante è già stata ottenuta.

Morte dell'informazione

Cari amici,
dopo il si del senato, l'informazione, la libera informazione, è ormai in coma irreversibile. Le condizioni sono ormai disperate, e le speranze di guarigione sono ormai appese a un filo. Ci vorrebbe un vero e proprio miracolo. E' stato previsto anche il giorno di morte. Dovrebbe essere il 9 luglio, giorno, che per l'occasione, sarà di lutto nazionale . Prepariamoci a un minuto di silenzio. Ops, al silenzio e basta.

mercoledì 9 giugno 2010

Moratti deferito per Milito-Motta


MILANO, 9 giugno 2010 - Massimo Moratti deferito, Inter e Genoa al processo sportivo. Sono le decisioni del Procuratore federale Stefano Palazzi in merito all'acquisto di Thiago Motta e Milito. La decisione arriva con un anno di ritardo dai fatti, il dossier era alla Procura federale da qualche mese. La questione è legata all'inibizione di Enrico Preziosi, presidente del Genoa: Massimo Moratti non avrebbe potuto trattare con lui l'acquisto dei due giocatori.
l'affare contestato — Preziosi era inibito per 5 anni dal 27 maggio del 2005, con proposta di radiazione ancora pendente. A fine maggio 2009, quindi, la "squalifica" era ancora attiva, e impediva al numero uno rossoblù di trattare alcun titpo di trasferimento. Ma proprio Preziosi raccontò in tv e poi confermò alla Procura come si svolsero le trattative per il passagggio di Milito e Motta all'Inter: "Ho visto Moratti a colazione, abbiamo raggiunto un accordo sulla valutazione dei due calciatori e ci siamo stretti la mano. Tra di noi c'è molta simpatia e nel futuro potrebbero esserci altre collaborazioni". Una ricostruzione smentita dai vertici nerazzurri. Il presidente nerazzurro avrebbe detto in Procura di essere stato avvertito da Preziosi dell'inibizione e che quindi non parlarono di mercato. Ma la smentata non pare aver convinto Palazzi, che ha rinviato a giudizio anche l'Inter per responsabilità diretta, e il Genoa per responsabilità oggettiva.
possibili conseguenze — Ora, secondo una intepretazione letterale della norma federale, i contratti di Diego Milito e Thiago Motta non sarebbero validi, in caso di accordo raggiunto con un soggetto inibito. Difficile ipotizzare però quali potrebbero essere le conseguenze di un processo sportivo. L'opzione più probabile sembra quella di una squalifica di Massimo Moratti, meno credibili penalizzazioni e annullamento dei contratti. In casa interista comunque non paiono troppo preoccupati, ma solo infastiditi. "Non ho ricevuto nulla, quando riceverò vedrò di cosa di tratta", le parole di Moratti, mentre dalla società fanno sapere: "Ci difenderemo come al solito".


Il CCannavaro di Caressa

Capitano campione del mondo proprio nel giorno in cui raggiungeva le 100 presenze in azzurro, pallone d'oro 2006, il suo nome è Cannavaro, o meglio KKannavaro, come è stato denominato da Fabio Caressa durante il mondiale in Germania! Proveniente da una stagione non certo esaltante con la maglia della Juventus, "Il Muro di Berlino" non è ancora crollato, e stabile più che mai vorrà certamente rifarsi, giocando il nuovo mondiale da assoluto protagonista. Un omaggio al capitano con un video che ripropone le sue mitiche gesta in campo tedesco, commentate, ovviamente, da Caressa, che ha fatto di KKannavaro un verò tormentone. Ecco a voi Kannavaro, KKannavaro.

Introduzioni Caressa Mondiali 2006

Ancora Italia. Ancora il mondiale 2006. Ancora quelle grandi emozioni. Riviviamole con le introduzioni epiche del giornalista di Sky Fabio Caressa

Italia Campione del Mondo - La cavalcata trionfale

-2 all'inizio dei Mondiali, - 5 al debutto degli azzurri, per almeno un mese siamo ancora i campioni del mondo in carica, e poi....chissà! Di certo il titolo conquistato quattro anni fa non ce lo toglierà mai nessuno!Sperando sia di buon auspicio riviviamo la cavalcata trionfale dell'Italia a Germania 2006!In bocca al lupo azzurri!

Spagna show; incognita Iniesta


Campione d'Europa in carica, è la favorita numero uno dei mondiali sudafricani: è la Spagna dell'ex Real Madrid Vicente Del Bosque. Nell'ultimo test amichevole, gli iberici hanno dato prova della loro forza annientando con un tennistico 6 a 0 una Polonia (che non parteciperà ai Mondiali) con la testa già in vacanza. In realtà non ci si poteva aspettare molto da una squadra che negli ultimi due anni, in gare ufficiali, è riuscita a battere solo San Marino, che è quanto dire. Le furie rosse, d'altro canto, hanno dato davvero spettacolo, con giocate di altissima scuola, illuminati dal faro Xavi. Notizie, dunque, positivissime per Del Bosque, considerando che molti giocatori provenienti da infortuni stanno pienamente recuperando, andando anche a segno. Tra questi Cesc Fabregas, che ha sostituito nella ripresa proprio Xavi, e "el Nino" Torres. Gli altri marcatori sono stati David Silva (si vocifera un interessamento dell'Inter sul suo cartellino), David Villa, Xabi Alonso e il giovane del Barcellona Pedro. L'unica nota stonata è però Iniesta, non per le sue performance sportive ma per i suoi muscoli di cristallo. Il talento del Barca, infatti, è uscito anzitempo dalla gara, per motivi precauzionali, come lo stesso giocatore ha poi dichiarato. Le sue condizioni fisiche non sono perfette, ma quando ti permetti il lusso di lasciare in panchina, come è accaduto contro i polacchi, gente come Fabregas, Torres e Pedro, anche i problemi di Iniesta possono passare in secondo piano. Di certo, chi vorrà vincere il titolo dovrà vedersela contro gli spagnoli. Brasile, Argentina e Inghilterra, su tutti, sono avvisati

domenica 6 giugno 2010

Giallo Marchisio sull'inno

Polemica su Claudio Marchisio. Un video diffuso su Youtube mostrerebbe il giovane centrocampista della Juve e della nazione cantare l'inno di Mameli cambiando le parole in modo molto particolare. Il gicatore, infatti, secondo gli internauti che hanno postato il video, avrebbe intonato "Che schiava di Roma... ladrona... iddio la creò". Sarebbe un episodio gravissimo e sicuramente da condannare, se solo fosse vero. Di certo, è assai complicato comprendere il labiale del giovane centrocampista. Forse, ed è opinione di scrive, gli autori del video sono stati un pò frettolosi nella pubblicazione, probabilmente alla ricerca di un pò di popolarità nel mondo del Web. Pronta la replica del diretto interessato: "Nessuna frase offensiva. Semplicemente ero fuori tempo con la banda". Dello stesso avviso il ct Lippi:""Marchisio è un ragazzo fantastico, serio, esemplare: non credo proprio che abbia detto una cosa del genere... Sanzioni a Marchisio? Ma per favore..".

Italia-Paraguay: arbitra Archundia

Ai più l'arbitro Archundia non dice molto, è uno come gli altri. In realtà, il fischietto messicano, che arbitrerà l'esordio azzurro il 14 contro il Paraguay, è colui il quale diresse l'indimenticabile semifinale Italia-Germania del 2006 che aprì le porte della finale, e poi della conquista mondiale, ai 23 guidati da Marcello Lippi. L'Italia non è più quella di quattro anni fa, è vero, ma quello dell'arbitro messicano può essere visto come un segnale positivo, e speriamo sia di buon auspicio.

Il Fantamondiale e le prime grane

Tutta colpa delle amichevoli. Il mondiale deve ancora iniziare eppure numerose squadre sono già alle prese con una quantità incredibile di infortuni. Giocatori di grande livello rischiano di dare forfait e di abbandonare, ancora prima di partire per il Sudafrica, la massima competizione calcistica a livello di nazionali. Da Drogba a Robben, da Pirlo a Camoranesi, da Beharami a David Suazo, da Skrtel a Bastos, fino al difensore Rio Ferdinand e al centrocampista del Chelsea Obi Mikel che hanno già ufficialmente lasciato il ritiro delle loro rispettive nazionali. E se i vari allenatori tremano, di certo non possono stare tranquilli neanche i nove ragazzi del Fantamondiale di "Giornalismo e cultura editoriale". Molte squadre si trovano già in piena emergenza, e sicuramente i giocatori rimasti fuori, che possono cioè sostituire gli infortunati, non sono certamente dei fulmini di guerra. Tutti i fantatecnici sono avvisati!!

venerdì 4 giugno 2010

1° Fantamondiale del corso di "giornalismo e cultura editoriale"

Si è aperto ufficialmente ieri sera, nella dimora di Marco Armento, il fantamondiale del corso di "giornalismo e cultura editoriale". Parteciperanno all'evento nove ragazzi, che si daranno battaglia dall'undici di giugno fino all'undici di luglio(giorno della finale del mondiale), quando verrà consegnato al vincitore il prestigiosissimo premio finale. Questi i nomi dei partecipanti con le rispettive squadre:
- Andrea Viola.........................Durazzo F.C.
- Guglielmo Trupo..................Josè da Setubal
- Federico ranauro..................FedeVip
- Gaspare Ingargiola..............B-Zona team
- Nicolò Fochi..........................F.C. Sostanzialmente
- Marco Armento...................Basilicata goal to goal
- Andrea Vighi........................I Bombardieri
- Matej Milanovic...................Istra
- Francesco Non so il cognome..........da decidere

Nonostante si tratti di un gioco, i nove eroi utilizzeranno i nuovi metodi di comunicazione per interloquire tra di loro, sfruttando i preziosi consigli ricevuti durante le lezioni del prof. Alfonso. I concorrenti si sono dotati di un forum, dove postare formazioni, risultati, classifiche e tutto ciò che si ritiene degno di pubblicazione. Inoltre, al termine della fase eliminatoria si effettuerà l'asta di riparazione. Tutto ciò avverà su Messenger, grazie alla preziosa mediazione di Alessandro Zanelli, che è stato scelto, all'unanimità,rappresentante della legalità. Nuovi strumenti di comunicazione per i comunicatori del domani. E che vinca il migliore!!!

mercoledì 2 giugno 2010

Mondiali: le liste delle 32 squadre partecipanti

GRUPPO A FRANCIA - Portieri: Hugo Lloris (Lione), Steve Mandanda (Marsiglia), Cedric Carrasso (Bordeaux). Difensori: William Gallas (Arsenal), Eric Abidal (Barcellona), Bakary Sagna (Arsenal), Patrice Evra (Manchester United), Gaël Clichy (Arsenal), Marc Planus (Bordeaux), Anthony Réveillère (Lione), Sebastien Squillaci (Siviglia). Centrocampisti: Abou Diaby (Arsenal), Alou Diarra (Bordeaux), Yoann Gourcuff (Bordeaux), Florent Malouda (Chelsea), Jeremy Toulalan (Lione). Attaccanti: Nicolas Anelka (Chelsea), Djibril Cissé (Panathinaïkos), André-Pierre Gignac (Tolosa), Sidney Govou (Lione), Thierry Henry (Barcellona), Franck Ribéry (Bayern), Mathieu Valbuena (Marsiglia).
MESSICO - Portieri: Guillermo Ochoa (America), Oscar Perez (Chiapas), Luis Ernesto Michel (Guadalajara). Difensori: Rafael Marquez (Barcellona), Ricardo Osorio (Stoccarda), Hector Moreno (AZ Alkmmar), Francisco Rodriguez (Psv Eindhoven), Carlos Salcido (Psv Eindhoven), Paul Aguilar (Pachuca), Efrain Juarez (Pumas). Centrocampisti: Jonny Magallon (Guadalajara), Jorge Torres Nilo (Atlas), Gerardo Torrado (Cruz Azul), Israel Castro (Pumas), Andres Guardado (Deportivo La Coruna). Attaccanti: Pablo Barrera (Pumas), Adolfo Bautista (Guadalajara), Alberto Medina (Guadalajara), Cuauhtemoc Blanco (Veracruz), Javier Hernandez (Guadalajara), Giovani dos Santos (Galatasaray), Guillermo Franco (West Ham), Carlos Vela (Arsenal).
SUDAFRICA - Portieri: Moeneeb Josephs (Orlando Pirates), Itumeleng Khune (Kaizer Chiefs), Shuaib Walters (Maritzburg Utd). Difensori: Matthew Booth t Siboniso Gaxa (Mamelodi Sundowns), Bongani Khumalo (SuperSport Utd), Tsepo Masilela (Maccabi Haifa), Aaron Mokoena (Portsmouth), Anele Ngcongca (Racing Genk), Siyabonga Sangweni (Lamontville Golden Arrows), Lucas Thwala (Pirates). Centrocampisti: Reneilwe Letsholonyane e Siphiwe Tshabalala (Chiefs), Lance Davids (Ajax Cape Town), Kagisho Dikgacoi (Fulham), Thanduyise Khuboni (Arrows), Teko Modise (Pirates), Surprise Moriri (Sundowns), Steven Pienaar (Everton), Macbeth Sibaya (Rubin Kazan). Attaccanti: Katlego Mphela (Sundowns), Siyabonga Nomvete (Moroka Swallows), Bernard Parker (Twente).
URUGUAY - Portieri: Fernando Muslera (Lazio), Juan Castillo (Deportivo Cali), Martin Silva (Defensor). Difensori: Diego Lugano (Fenerbahce), Diego Godin (Villarreal), Andres Scotti (Colo Colo), Jorge Fucile (Porto), Martin Caceres (Juventus), Mauricio Victorino (Universidad de Chile) Centrocampisti: Walter Gargano (Napoli), Egidio Arevalo Rios (Penarol), Sebastian Eguren (AIK Stoccolma), Diego Perez (Monaco), Maximiliano Pereira (Benfica), Alvaro Pereira (Porto), Ignacio Gonzalez (Valencia), Nicolas Lodeiro (Ajax), Alvaro Fernandez (Universidad). Attaccanti: Luis Suarez (Ajax), Diego Forlan (Atletico Madrid), Sebastian Abreu (Botafogo), Edinson Cavani (Palermo), Sebastian Fernandez (Banfield).



GRUPPO BARGENTINA - Portieri: Sergio Romero (Az Alkmaar), Mariano Andujar (Catania), Diego Pozo (Colon). Difensori: Nicolas Otamendi (Velez Sarsfield), Martin Demichelis (Bayern), Walter Samuel (Inter), Gabriel Heinze (Marsiglia), Nicolas Burdisso (Roma), Clemente Rodriguez (Estudiantes), Ariel Garcé (Colon). Centrocampisti: Jonas Gutierrez (Newcastle), Maximiliano Rodriguez (Liverpool), Javier Mascherano (Liverpool), Juan Sebastian Veron (Estudiantes), Angel Di Maria (Benfica), Javier Pastore (Palermo), Mario Bolatti (Fiorentina). Attaccanti: Lionel Messi (Barcellona), Gonzalo Higuain (Real Madrid), Martin Palermo (Boca Juniors), Sergio Agüero (Atletico Madrid), Diego Milito (Inter), Carlos Tevez (Manchester City).
COREA DEL SUD - Portieri: Lee Woon-jae (Suwon Bluewings), Kim Young-kwang (Ulsan Horang-i), Jung Sung-ryong (Seongnam Ilhwa). Difensori: Kim Dong-jin (Ulsan Horang-i), Oh Beom-seok (Ulsan Horang-i), Kim Hyung-il (Pohang Steelers), Lee Young-pyo (Al Hilal), Lee Jung-soo (Kashima Antlers), Cho Yong-hyung (Jeju United), Cha Du-ri (Friburgo), Kang Min-soo (Suwon Bluewings). Centrocampisti: Ki Sung-yueng (Celtic Glasgow), Kim Nam-il (Tomsk), Kim Bo-kyung (Oita Trinita), Kim Jae-sung (Pohang Steelers), Kim Jung-woo (Gwangju Phoenix), Park Ji-sung (Manchester United), Lee Chung-yong (Bolton), Yeom Ki-hun (Suwon Bluewings). Attaccanti: Park Chu-young (Monaco), Ahn Jung-hwan (Dalian Shide), Lee Dong-gook (Jeonbuk Motors), Lee Seung-yeoul (FC Seul).
GRECIA - Portieri: Costas Chalkias (Paok), Alexandros Tzorvas (Panathinaikos), Michael Sifakis (Aris). Difensori: Lukas Vyntra, Giorgos Seitaridis e Nikos Spyropoulos (Panathinaikos), Vangelis Moras (Bologna), Avraam Papadopoulos e Vasilis Torosidis (Olympiakos), Sotiris Kyrgiakos (Liverpool), Stelios Malezas (Paok), Socrates Papastathopoulos (Genoa). Centrocampisti: Costas Katsouranis, Sotiris Ninis e Giorgos Karagounis (Panathinaikos), Christos Patsatzoglou (Omonia), Alexandros Tziolis (Siena), Sakis Prittas (Aris), Angelos Charisteas (Norimberga). Attaccanti: Dimitris Salpingidis (Panathinaikos), Theofanis Gekas (Eintracht), Giorgos Samaras (Celtic), Pantelis Kapetanos (Steaua Bucharest).
NIGERIA - Portieri: Vincent Enyeama (Hapoel Tel Aviv), Dele Aiyenugba (Bnei Yehuda), Austin Ejide (Hapoel Petah Tikva). Difensori: Taye Taiwo (Marsiglia), Elderson Echiejile (Rennes), Chidi Odiah (Cska Mosca), Joseph Yobo (Everton), Daniel Shittu (Bolton Wanderers), Ayodele Adeleye (Sparta Rotterdam), Rabiu Afolabi (Salisburgo). Centrocampisti: Kalu Uche (Almeria), Dickson Etuhu (Fulham), John Obi Mikel (Chelsea), Sani Kaita (Alaniya), Haruna Lukman (Monaco), Yusuf Ayila (Dynamo Kiev). Attaccanti: Yakubu Aiyegbeni (Everton), Chinedu Obasi (Hoffenheim), Nwankwo Kanu (Portsmouth), John Utaka (Portsmouth), Obafemi Martins (Wolfsburg), Obinna Nsofor (Malaga), Osaze Odemwingie (Lokomotiv Mosca).



GRUPPO CALGERIA - Portieri: Fawzi Chouachi (Es Sétif), Lounes Gaouaoui (Aso Chlef), M'bohi Rais Ouheb (Slavia Sofia). Difensori: Laifaoui Abdelkader (Es Sétif), Madjid Bougherra (Glasgow Rangers), Carl Medjani (Ajaccio), Rafik Halliche (Nacional Madeira), Anther Yahia (Bochum), Habib Belaïd (Boulogne sur Mer), Nadir Belhadj (Portsmouth), Djamel Mesbah (Lecce). Centrocampisti: Hassan Yebda (Portsmouth), Mehdi Lacen (Santander), Yazid Mansouri (Lorient), Adlane Guedioura (Wolverhampton), Riad Boudebouz (Sochaux), Djamel Abdoun (Nantes), Fouad Kadir (Valenciennes), Karim Ziani (Wolfsburg), Karim Matmour (Borussia Mönchengladbach). Attaccanti: Abdelkader Ghezzal (Siena), Rafik Djebbour (Aek Atene), Rafik Saïfi (Istres).

INGHILTERRA - Portieri: David James (Portsmouth), Robert Green (West Ham), Joe Hart (Man City). Difensori: Jamie Carragher (Liverpool), Ashley Cole (Chelsea), Rio Ferdinand (Manchester Utd), Glen Johnson (Liverpool), Ledley King (Tottenham), John Terry (Chelsea), Matthew Upson (West Ham), Stephen Warnock (Aston Villa). Centrocampisti: Gareth Barry (Manchester City), Michael Carrick (Manchester Utd), Joe Cole (Chelsea), Steven Gerrard (Liverpool), Frank Lampard (Chelsea), Aaron Lennon (Tottenham), James Milner (Aston Villa), Shaun Wright-Phillips (Man City). Attaccanti: Wayne Rooney (Man Utd), Emile Heskey (Aston Villa), Peter Crouch (Tottenham), Jermain Defoe (Tottenham).
SLOVENIA - Portieri: Samir Handanovic (Udinese), Jasmin Handanovic (Mantova), Aleksander Seliga (Sparta Rotterdam). Difensori: Bojan Jokic (Chievo), Marko Suler (La Gantoise), Bostjan Cesar (Grenoble), Branko Ilic (Locomotiv Mosca), Matej Mavric Rozic (Coblenza), Elvedin Dzinic (Maribor), Miso Brecko (Colonia), Suad Filekovic (Maribor). Centrocampisti: Andraz Kirm (Wisla), Andrej Komac (Maccabi Tel Aviv), Rene Krhin (Inter), Dalibor Stevanovic (Vitesse Arnhem), Robert Koren (West Bromwich), Aleksander Radosavljevic (Larissa), Valter Birsa (Auxerre). Attaccanti: Milivoje Novakovic (Colonia), Zlatko Dedic (Bochum), Zlatan Ljubijankic (Gent), Nejc Pecnik (Nacional), Tim Matavz (FC Groningen).
STATI UNITI - Portieri: Brad Guzan (Aston Villa), Marcus Hahnemann (Wolverhampton), Tim Howard (Everton). Difensori: Carlos Bocanegra (Rennes), Jonathan Bornstein (Chivas), Steve Cherundolo (Hannover), Jay DeMerit (Watford), Clarence Goodson (IK Start), Oguchi Onyewu (Milan), Jonathan Spector (West Ham). Centrocampisti: DaMarcus Beasley (Glasgow Rangers), Michael Bradley (Borussia Moenchengladbach), Ricardo Clark (Eintracht), Clint Dempsey (Fulham), Landon Donovan (Los Angeles Galaxy), Maurice Edu (Glasgow Rangers), Benny Feilhaber (Aarhus), Stuart Holden (Bolton), Jose Torres (Pachuca). Attaccanti: Jozy Altidore (Hull), Edson Buddle (Los Angeles), Robbie Findley (Salt Lake City), Herculez Gomez (Puebla).



GRUPPO DAUSTRALIA - Portieri: Mark Schwarzer (Fulham), Brad Jones (Middlesbrough), Adam Federici (Reading). Difensori: Craig Moore (AO Kavala) Lucas Neill (Galatasaray), Luke Wilkshire (Dinamo Mosca), Scott Chipperfield (Basilea), David Carney (Twente), Mark Milligan (JEF United), Michael Beauchamp (Al-Jazira). Centrocampisti: Jason Culina (Gold Coast), Tim Cahill (Everton), Brett Emerton (Blackburn), Mark Bresciano (Palermo), Vince Grella (Blackburn), Brett Holman (AZ Alkmaar), Carl Valeri (Sassuolo), Mile Jedinak (Antalyaspor), Richard Garcia (Hull City), Dario Vidosic (Duisburg). Attaccanti: Harry Kewell (Galatasaray) Joshua Kennedy (Nagoya Gr.), Nikita Rukavytsya (Twente).

GERMANIA - Portieri: Manuel Neuer (Schalke 04), Tim Wiese (Werder Brema), Hans-Joerg Butt (Bayern Monaco). Difensori: Arne Friedrich (Hertha Berlino), Per Mertesacker (Werder Brema), Jerome Boateng (Amburgo), Philipp Lahm (Bayern Monaco), Serdar Tasci (Stoccarda), Marcell Jansen (Amburgo), Holger Badstuber (Bayern Monaco), Dennis Aogo (Amburgo). Centrocampisti: Sami Khedira (Stoccarda), Toni Kroos (Bayer Leverkusen), Bastian Schweinsteiger (Bayern Monaco), Marko Marin (Werder Brema), Mesut Ozil (Werder Brema), Piotr Trochowski (Amburgo). Attaccanti: Thomas Mueller (Bayern Monaco), Miroslav Klose (Bayern Monaco), Lukas Podolski (Colonia), Mario Gomez (Bayern Monaco), Stefan Kiessling (Bayer Leverkusen), Cacau (Stoccarda).
GHANA - Portieri: Richard Kingson (Wigan), Daniel Agyei (Liberty Professionals), Stephen Ahorlu (Hearts of Lions). Difensori: Samuel Inkoom (Basilea), Jonathan Mensah (Granada), Lee Addy (Bechem Chelsea), Rahim Ayew (Zamalek), Hans Sarpei (Bayer Leverkusen), John Mensah (Sunderland), Isaac Vorsah (Hoffenheim), John Paintsil (Fulham). Centrocampisti: Sulley Ali Muntari (Inter), Derek Boateng (Getafe), Anthony Annan (Rosenborg), Kwadwo Asamoah (Udinese), André Ayew (Arles-Avignon), Stephen Appiah (Bologna), Quincy Owusu Abeyie (Al Sadd), Kevin-Prince Boateng (Portsmouth). Attaccanti: Matthew Amoah (NAC Breda) Asamoah Gyan (Rennes), Prince Tagoe (Hoffenheim), Dominic Adiyiah (Milan).
SERBIA - Portieri: Vladimir Stojkovic (Wigan), Bojan Isailovic (Zaglebie Lubin), Andjelko Djuricic (Uniao Leiria). Difensori: Branislav Ivanovic (Chelsea), Antonio Rukavina (Monaco 1860), Nemanja Vidic (Manchester United), Neven Subotic (Borussia Dortmund), Aleksandar Lukovic (Udinese), Ivan Obradovic (Saragozza), Aleksandar Kolarov (Lazio). Centrocampisti: Dejan Stankovic (Inter), Nenad Milijas (Wolverhampton), Milos Krasic (CSKA Mosca), Milan Jovanovic (Standard Liegi), Milos Ninkovic (Dinamo Kiev), Zdravko Kuzmanovic (Stoccarda), Zoran Tosic (Colonia), Gojko Kacar (Hertha Berlino), Radosav Petrovic (Partizan Belgrado). Attaccanti: Nikola Zigic (Valencia), Marko Pantelic (Ajax), Danko Lazovic (Zenit S. Pietroburgo), Dragan Mrdja (Vojvodina Novi Sad).



GRUPPO ECAMERUN - Portieri: Hamidou Souleymanou (Kayserispor, Idris Carlos Kameni (Espanyol), Guy Roland Ndy Assembe (Valenciennes). Difensori: Benoît Assou-Ekotto (Tottenham), Sébastien Bassong (Tottenham), Gaetan Bong (Valenciennes), Aurélien Chedjou (Lilla), Geremi Njitap (Ankaragücü), Stéphane Mbia (Marsiglia), Nicolas Nkoulou (Monaco), Rigobert Song (Trabzonspur). Centrocampisti: Enoh Eyong Takang (Ajax), Jean II Makoun (Lione), Georges Mandjeck (Kaiserslautern), Joël Matip (Schalke 04), Landry Nguemo (Celtic Glasgow), Alexandre Song (Arsenal). Attaccanti: Vincent Aboubakar (Coton Sport Garoua), Eric Choupo-Moting (Norimberga), Achille Emana (Betis), Samuel Eto'o (Inter), Mohamadou Idrissou (Friburgo), Achille Webo (Maiorca).
DANIMARCA - Portieri: Thomas Soerensen (Stoke City), Stefan Andersen (Broendby), Jesper Christiansen (FC Copenaghen). Difensori: Daniel Agger (Liverpool), Simon Kjaer (Palermo), Per Kroeldrup (Fiorentina), Lars Jacobsen (Blackburn), Simon Busk Poulsen (Az Alkmaar), William Kvist Joergensen (FC Copenaghen), Patrick Mtiliga (Malaga). Centrocampisti: Daniel Jensen (Werder Brema), Christian Poulsen (Juventus), Christian Eriksen (Ajax), Jakob Poulsen (Agf), Martin Joergensen (Agf), Mikkel Beckmann (Randers), Thomas Enevoldsen (FC Groningen), Thomas Kahlenberg (Wolfsburg), Dennis Rommedahl (Ajax), Jesper Groenkjaer (FC Copenaghen). Attaccanti: Jon Dahl Tomasson (Feyenoord), Nicklas Bendtner (Arsenal), Soeren Larsen (Duisburg).
GIAPPONE - Portieri: Seigo Narazaki (Nagoya Grampus), Eiji Kawashima (Kawasaki Frontale), Yoshikatsu Kawaguchi (Jubilo Iwata). Difensori: Yuji Nakazawa (Yokohama Marinos), Marcus Tulio Tanaka (Nagoya Grampus), Yuichi Komano (Jubilo Iwata), Daiki Iwamasa (Kashima Antlers), Yasuyuki Konno (FC Tokyo), Yuto Nagatomo (FC Tokyo), Atsuto Uchida (Kashima Antlers). Centrocampisti: Shunsuke Nakamura (Yokohama Marinos), Yasuhito Endo (Gamba Osaka), Kengo Nakamura (Kawasaki Frontale), Junichi Inamoto (Kawasaki Frontale), Yuki Abe (Urawa Red Diamonds), Makoto Hasebe (Wolfsburg), Keisuke Honda (Cska Mosca), Daisuke Matsui (Grenoble). Attaccanti: Shinji Okazaki (Shimizu S-Pulse), Keiji Tamada (Nagoya Grampus), Yasuhito Okubo (Vissel Kobe), Kisho Yano (Albirex Niigata), Takayuki Morimoto (Catania).
OLANDA - Portieri: Michel Vorm (Utrecht), Maarten Stekelenburg (Ajax), Sander Boschker (FC Twente). Difensori: Khalid Boulahrouz (Stoccarda), John Heitinga (Everton), Joris Mathijsen (Amburgo), André Ooijer (Psv), Giovanni van Bronckhorst (Feyenoord), Gregory van der Wiel (Ajax), Edson Braafheid (Celtic). Centrocampisti: Ibrahim Afellay (Psv), Nigel de Jong (Manchester City), Wesley Sneijder (Inter), Stijn Schaars (Az Alkmaar), Demy de Zeeuw (Ajax), Mark van Bommel (Bayern Monaco), Rafael van der Vaart (Real Madrid). Attaccanti: Ryan Babel (Liverpool), Eljero Elia (Amburgo), Klaas-Jan Huntelaar (Milan), Dirk Kuyt (Liverpool), Robin van Persie (Arsenal), Arjen Robben (Bayern Monaco)


GRUPPO F ITALIA - Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Morgan De Sanctis (Napoli), Federico Marchetti (Cagliari). Difensori: Salvatore Bocchetti (Genoa), Leonardo Bonucci (Bari), Fabio Cannavaro (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Domenico Criscito (Genoa), Christian Maggio (Napoli), Gianluca Zambrotta (Milan). Centrocampisti: Mauro Camoranesi (Juventus), Daniele De Rossi (Roma), Gennaro Gattuso (Milan), Claudio Marchisio (Juventus), Riccardo Montolivo (Fiorentina), Angelo Palombo (Sampdoria), Simone Pepe (Udinese), Andrea Pirlo (Milan). Attaccanti: Antonio Di Natale (Udinese), Alberto Gilardino (Fiorentina), Vincenzo Iaquinta (Juventus), Giampaolo Pazzini (Sampdoria), Fabio Quagliarella (Napoli).
NUOVA ZELANDA - Portieri: James Bannatyne (Team Wellington), Glen Moss (Melbourne Victory), Mark Paston (Wellington Phoenix). Difensori: Andy Boyens (New York Red Bull), Tony Lochhead (Wellington Phoenix), Ryan Nelsen (Blackburn), Winston Reid (FC Midtjylland), Ben Sigmund (Wellington Phoenix), Tommy Smith (Ipswich Town), Ivan Vicelich (Auckland City). Centrocampisti: Andy Barron (Team Wellington), Leo Bertos (Wellington Phoenix), Tim Brown (Wellington Phoenix), Jeremy Christie (FC Tampa Bay), Aaron Clapham (Canterbury United), Simon Elliott (senza squadra), Michael McGlinchey (Motherwell), David Mulligan (senza squadra). Attaccanti: Jeremy Brockie (Newcastle Jets), Rory Fallon (Plymouth), Chris Killen (Middlesbrough), Shane Smeltz (Gold Coast United), Chris Wood (West Bromwich).
PARAGUAY - Portieri: Justo Villar (Valladolid), Aldo Bobadilla (Deportivo Medellin), Diego Barreto (Cerro Porteno). Difensori: Claudio Morel (Boca Juniors), Denis Caniza (Leon), Paulo da Silva (Sunderland), Dario Veron (Pumas), Julio César Caceres (Atlético Mineiro), Carlos Bonet (Olimpia), Aureliano Torres (San Lorenzo), Antolin Alcaraz (Bruges). Centrocampisti: Edgar Barreto (Atalanta), Cristian Riveros (Cruz Azul), Victor Caceres (Libertad), Enrique Vera (Liga Quito), Jonathan Santana (Wolfsburg), Nestor Ortigoza (Argentinos Juniors). Attaccanti: Roque Santa Cruz (Manchester City), Nelson Haedo Valdez (Borussia Dortmund), Oscar Cardozo (Benfica), Edgar Benítez (Toluca), Lucas Barrios (Borussia Dortmund), Rodolfo Gamarra (Libertad).
SLOVACCHIA - Portieri: Jan Mucha (Legia Varsavia), Dusan Kuciak (Vaslui), Dusan Pernis (Dundee Utd). Difensori: Peter Pekarik (Wolfsburg), Martin Petras (Cesena/), Martin Skrtel (Liverpool), Jan Durica (Lokomotiv Mosca), Radoslav Zabavnik (Magonza), Marek Cech (West Bromwich Albion), Zdeno Strba (Xanthi). Centrocampisti: Kornel Salata (Slovan Bratislava), Kamil Kopunek (Spartak Trnava), Jan Kozak (Timisoara), Juraj Kucka (Sparta Praga), Marek Sapara (Ankaragücü), Marek Hamsik (Napoli, Vladimir Weiss jr (Manchester City), Erich Jendrisek (Schalke 04), Miroslav Stoch (Chelsea). Attaccanti: Stanislav Sestak (Bochum), Robert Vittek (Ankaragücü), Martin Jakubko (Ramenskoye), Filip Holosko (Besiktas)



GRUPPO GBRASILE - Portieri: Julio Cesar (Inter), Doni (Roma), Gomes (Tottenham). Difensori: Luisao (Benfica), Lucio (Inter), Juan (Roma), Thiago Silva (Milan), Maicon (Inter), Daniel Alves (Barcellona), Michel Bastos (Lione), Gilberto (Cruzeiro). Centrocampisti: Gilberto Silva (Panathinaikos), Josué (Wolfsburg), Elano (Galatasaray), Kaka (Real Madrid), Ramires (Benfica), Felipe Melo (Juventus), Julio Baptista (Roma), Kleberson (Flamengo). Attaccanti: Luis Fabiano (Siviglia), Nilmar (Villarreal), Grafite (Wolfsburg), Robinho (Santos).
COREA DEL NORD - Portieri: Ri Myong-guk (Pyongyang City), Kim Myong-gil (Amrokgang), Kim Myon-won (Amrokgang). Difensori: Cha Jong-hyok (Amrokgang), Nam Song-chol (25 aprile), Pak Chol-jin (Amrokgang), Pak Nam-chol (Amrokgang), Ri Jun-il (Sobaeksu), Ri Kwang-chon (25 aprile), Ri Kwang-hyok (Kyonggongop). Centrocampisti: Ahn Young-hak (Omiya Ardija), Ji Yun-nam (25 aprile), Kim Kyong-il (Rimyongsu), Kim Yong-jun (Chengdu), Mun In-guk (25 aprile), Pak Nam-chol (25 aprile), Pak Sung-hyok (Sobaeksu), Ri Chol-myong (Pyongyang City). Attaccanti: An Chol-hyok (Rimyongsu), Choe Kum-chol (Rimyongsu), Hong Yong-jo (FC Rostov), Jong Tae-se (Kawasaki Frontale), Kim Kum-il (25 aprile).
COSTA D'AVORIO - Portieri: Boubacar Barry (Lokeren Sporting), Aristide Zogbo (Maccabi Netanya), Daniel Yéboah (ASEC Mimosas). Difensori: Abib Kolo Touré (Manchester City), Emmanuel Eboué (Arsenal), Guy Demel (Amburgo), Souleman Bamba (Hibernian), Benjamin Angoua Brou (Valenciennes), Arthur Boka (Stoccarda) , Siaka Tiéné (Valenciennes), Steve Gohouri (Wigan). Centrocampisti: Yaya Touré (Barcellona), Didier Zokora (Siviglia), Emmanuel Kouamatien Koné (International Curtea de Arges), Cheik Ismaël Tioté (Twente), Jean-Jacques Gosso Gosso (Monaco), Romaric N'dri Koffi (Siviglia). Attaccanti: Didier Drogba (Chelsea), Salomon Kalou (Chelsea), Kader Keita (Galatasaray), Aruna Dindane (Portsmouth), Gervais Yao Kouassi Gervinho (Lilla), Seydou Doumbia (Young Boys).
PORTOGALLO - Portieri: Eduardo (Sporting Braga), Daniel Fernandes (Iraklis), Beto (Porto). Difensori: Miguel (Valencia), Paulo Ferreira (Chelsea), Ricardo Carvalho (Chelsea), Bruno Alves (Porto), Rolando (Porto), Ricardo Costa (Lilla), Duda (Malaga), Fabio Coentrao (Benfica). Centrocampisti: Pedro Mendes (Sporting Lisbona), Pepe (Real Madrid), Tiago (Atletico Madrid), Deco (Chelsea), Raul Meireles (Porto), Miguel Veloso (Sporting Lisbona). Attaccanti: Simao (Atletico Madrid), Danny (Zenit S.Pietroburgo), Liedson (Sporting Lisbona), Hugo Almeida (Werder Brema), Cristiano Ronaldo (Real Madrid), Nani (Manchester United).

GRUPPO HCILE - Portieri: Claudio Bravo (Real Sociedad), Miguel Pinto (Universidad de Chile), Luis Marin (Union Espanola). Difensori: Waldo Ponce (Universidad. Catolica), Gonzalo Jara (West Bromwich), Gary Medel (Boca Juniors), Mauricio Isla (Udinese), Arturo Vidal (Bayer Leverkusen), Pablo Contreras (Paok Salonicco), Ismael Fuentes (Universidad Catolica). Centrocampisti: Marco Estrada (Universidad de Chile), Carlos Carmona (Reggina), Rodrigo Millar (Colo Colo), Jorge Valdivia (Al Ain), Matias Fernandez (Sporting Lisbona), Gonzalo Fierro (Flamengo), Rodrigo Tello (Besiktas). Attaccanti: Jean Beausejour (America/Mexico), Humberto Suazo (Saragozza), Alexis Sanchez (Udinese), Mark Gonzalez (Cska Mosca), Fabian Orellana (Xerez), Esteban Paredes (Colo Colo).
HONDURAS - Portieri: Noel Valladares (Olimpia), Donis Escober (Olimpia), Ricardo Canales (Motagua). Difensori: Sergio Mendoza (Motagua), Mynor Figueroa (Wigan), Victor Bernardez (Anderlecht), Mauricio Sabillon (Hangzhou Lucheng), Oscar Garcia (Olimpia), Johnny Palacios (Olimpia), Emilio Izaguirre (Motagua), Osman Chavez (Platense). Centrocampisti: Roger Espinoza (Kansas City), Edgar Alvarez (Bari), Wilson Palacios (Tottenham), Hendry Tomas (Wigan), Julio Cesar "Rambo" de Leon (Torino), Amado Guevara (Motagua), Ramon Nunez (Olimpia), Danilo Turcios (Olimpia). Attaccanti: Carlos Pavon (Real Espana), David Suazo (Genoa), Georgy Welcome (Motagua), Walter Martinez (Marathon).
SPAGNA - Portieri: Iker Casillas (Real Madrid), José Manuel Reina (Liverpool), Victor Valdés (Barcellona). Difensori: Raul Albiol (Real Madrid), Sergio Ramos (Real Madrid), Alvaro Arbeloa (Real Madrid), Joan Capdevila (Villarreal), Gerard Piqué (Barcellona), Carles Puyol (Barcellona), Carlos Marchena (Valencia). Centrocampisti: Xabi Alonso (Real Madrid), Francesc Fabregas (Arsenal), Sergio Busquets (Barcellona), Xavi Hernandez (Barcellona), Andrés Iniesta (Barcellona), Javier Martinez (Athletic Bilbao). Attaccanti: Juan Manuel Mata (Valencia), David Silva (Valencia), Jesus Navas (Siviglia), Fernando Torres (Liverpool), Pedro Rodriguez (Barcellona), David Villa (Barcellona), Fernando Llorente (Athletic Bilbao).
SVIZZERA - Portieri: Diego Benaglio (Wolfsburg), Johnny Leoni (Zurigo), Marco Woelfli (Young Boys). Difensori: Mario Eggimann (Hannover), Stéphane Grichting (Auxerre), Stephan Lichtsteiner (Lazio), Philippe Senderos (Arsenal), Christoph Spycher (Eintracht Francoforte), Steve Von Bergen (Hertha Berlino, Reto Ziegler (Sampdoria). Centrocampisti: Tranquillo Barnetta (Bayer Leverkusen), Valon Behrami (West Ham), Gelson Fernandes (St-Etienne), Benjamin Huggel (Basilea), Goekhan Inler (Udinese), Marco Padalino (Sampdoria), Pirmin Schwegler (Eintracht Francoforte), Xherdan Shaqiri (Basilea), Hakan Yakin (Lucerna). Attaccanti: Eren Derdiyok (Bayer Leverkusen), Alexander Frei (Basilea), Blaise Nkufo (Twente), Marco Streller (Basilea).