giovedì 17 giugno 2010

Forlan show, il Sudafrica in lutto nel giorno della festa

Lo Youth Day, il giorno della gioventù, il giorno della festa nazionale sudafricana 34 anni dopo il genocidio di massa che tolse la vita a circa 200 giovani colpevoli di essersi ribellati all'apartheid. Doveva essere una festa, la partita delle partie, un punto di inizio per una nuova storia, quella costruita dall'eroe Nelson Mandela, invece, a Pretoria, è andata a finire come nessuno si augurava. La squadra di Carlos Alberto Parreira è stata travolta 3 a 0 dal super Uruguay di Diego Forlan, autore di una doppietta, la prima a questi mondiali. Ieri, trentaquattro anni dopo quella drammatica giornata, allo stadio Loftus Versfeld, si è consumata una nuova, ennesima tragedia per un popolo, quello sudafricano, che per troppo tempo è stato vittima del sadismo umano. Per fortuna si è trattato solamente di un avvenimento sportivo, ma la delusione dei Bafana Bafana e dei suoi tifosi ha fatto certamente pensare a qualcosa di più. La gente che abbandonava lo stadio anzitempo è, forse, l'immagine luttuosa più emblematica, che nessuno avrebbe voluto vedere nel giorno della ricorrenza. Le colpe non sono certo della squadra, a cui si può solo rimproverare di essersi illusa di poter sopperire i mezzi tecnici limitati con la spinta di un intero paese. Forlan e compagni hanno dimostrato che nel calcio non è proprio cosi, e proprio il giocatore più dotato tecnicamente è stato il trascinatore della celeste con una perla da 25 metri e con una prestazione da incorniciare. Il giocatore dell'Atletico Madrid ha poi realizzato anche il secondo tempo su calcio di rigore concesso dall'arbitro Busacca per fallo su Suarez del portiere sudafricano Khune. Lo stesso estremo difensore è stato poi espulso per fallo da ultimo uomo. La gara è stata cosi in discesa per i sudamericani che hanno poi realizzato il terzo gol nel finale con Alvaro Pereira.

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