martedì 1 giugno 2010

Mondiali 2010: Fuori Rossi e Borriello

Habemus i 23. Dopo una lunga attesa Marcello Lippi ha finalmente comunicato la lista dei ventitre giocatori che difenderanno, in Sudafrica, il titolo mondiale conquistato quattro anni fa a Berlino. Scelte, quelle del commissario tecnico, che faranno certamente discutere. Il ct ha lasciato fuori gente come Borriello, autore di 14 gol in campionato, e di Giuseppe Rossi, forse l'unica speranza azzurra (vista anche la non considerazione nei confronti dell'unico talento puro che l'Italia può offrire al momento, e cioè Cassano) in una rosa assolutamente povera di qualità, autore, tra l'altro, di 17 gol stagionali con la maglia del Villareal. Critiche a priori non sono mai utili e giustificabili, ma probabilmente il tecnico viareggino ha puntato sull'ossatura della nazionale che era di Roberto Donadoni, che però non ha certamente ben figurato agli Europei di due anni fa. Lippi punterà sui vari Pepe, Di Natale, Quagliarella, Bonucci, Bocchetti, Maggio, gente che raramente ha disputato competizioni internazionali; ha puntato su alcuni senatori come Cannavaro (Fabio) e Camoranesi, autori di una stagione non proprio esaltante. Insomma, il criterio con cui il tecnico ha diramato le sue convocazioni non è proprio chiaro. Forse ha voluto emulare alcuni suoi colleghi, un pò protagonisti, che si sono permessi il lusso di lasciare a casa i vari Cambiasso o i Pato, i Zanetti o i Ronaldinho,o forse no. Sta di fatto che l'Italia che si appresta a disputare i campionati del mondo sarà una squadra senza stelle. Addio ai cari ballotaggi che hanno fatto discutere per decenni gli italiani, un pò in stile "Processo". Addio a: "Chi gioca? Mazzola o Rivera? Vialli o Baggio? Baggio o Del Piero? Del Piero o Totti?". Avere stelle non significa di per se vittoria, ma di certo avere a disposizione in squadra un Messi o un Milito, un Ronaldo o un Rooney, un Kaka o un Ribery non è per nulla male. Un proverbio dice: "chi si accontenta gode". Accontentiamoci pure di quello che abbiamo, consapevoli, però, che sarà quasi impossibile godere come quattro anni fa.

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